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Centrale Enel della Spezia fra ambiente e sviluppo

Durante l’incontro di lunedì scorso a Roma fra il Ministero dello Sviluppo Economico e le delegazioni spezzine, liguri e nazionali di Cgil, Cisl, Uil, Filctem Cgil, Uiltec Uil e Flaei Cisl sul sul futuro dell’area Enel della Spezia, il Ministero ha confermato quanto già illustrato del Piano Energetico Nazionale sulla necessaria produzione energetica per la competitività del Paese.
Per Terna, in questa fase tecnologica, la dismissione della centrale a carbone è subordinata all’utilizzo del gas. Quindi il 2021 è una data solo ipotetica per l’uscita dal carbone, come del resto il 2025, se nel frattempo non si mettono in campo le necessarie procedure.
“Ribadiamo – affermano invece i sindacalisti della delegazione – la necessità di accelerare l’uscita dal carbone attraverso una riconversione dell’area che sia anche opportunità di investimenti e sviluppo sostenibile  per il territorio, con ricadute occupazionali, così da coniugare sviluppo del territorio e tutela dell’ambiente e della salute”.
“Ad Enel chiediamo – continuano i sindacalisti – di attivarsi per attrarre investimenti nell’area su un progetto di prospettiva che contempli settori strategici nelle energie rinnovabili e nelle nuove tecnologie”. E concludono:”Contemporaneamente chiediamo al Governo che convochi un tavolo per inserire la vicenda Spezzina nelle strategie energetiche nazionali e superare, così, la sterile contrapposizione politica locale”. L’auspicio finale è che ai futuri tavoli sia presente anche Confindustria.