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Dei soldi stanziati dal decreto Genova a seguito del crollo del ponte Morandi, utilizzabili esclusivamente per il sostegno al reddito di lavoratori dipendenti e autonomi, ne sono stati spesi poco più della metà.
Senza modifiche al decreto, che stabilisce i vincoli di utilizzo, si corre il rischio concreto di dover restituire queste risorse residue.
Allarmate da questo probabile scenario, Cgil-Cisl-Uil Liguria insieme a Confindustria, hanno avanzato alla Regione la proposta di redigere un emendamento al Decreto Milleproroghe del Governo nel quale definire un diverso utilizzo di queste risorse residue, che ammontano a 10 milioni di euro, per poterle concentrare sul sostegno alle imprese esistenti, per l’insediamento di nuove imprese e far crescere l’occupazione nella Valpolcevera, severamente colpita dal crollo del ponte Morandi e, ancor prima, dalla crisi economica.
La proposta è stata condivisa dalla maggioranza in consiglio regionale e sostenuta anche dai partiti dell’opposizione che sono quelli al Governo del Paese.
Non sfugge l’importanza di questo passaggio per la ripresa complessiva di una regione funestata da eventi che possono anche arrivare a minarne le basi economiche.