“Nella Casa Circondariale di Spezia – spiega Giacomo Tonazzini, segretario del comparto Polizia Penitenziara della Fp Cgil della Spezia – i numeri spiegano meglio di qualsiasi altra cosa lo stato di costante emergenza e disagio in cui sono costretti a lavorare gli operatori. Attualmente sono in servizio 112 addetti alla Polizia Penitenziaria a fronte di un organico che ne prevederebbe 146: mancano almeno 34 persone. All’interno del carcere vi sono attualmente 191 detenuti mentre la capienza massima sarebbe 151: siamo dunque a + 40. E’ evidente che ci sia una situazione di grave carenza organica che insieme a quella legata al sovraffollamento crea una condizione di sofferenza e disagio. A questo aggiungiamo anche il delicato tema legato alla carenza di spazi a disposizione dei detenuti per consentire loro di scaricare la tensione ed anche il sovraffollamento all’interno delle celle stesse che ospitano un numero troppo elevato di persone contemporaneamente. Entrambi questi fattori contribuiscono a creare un clima di tensione che spesso sfocia in episodi di conflitto. Va detto inoltre che oltre al numero eccessivo, esiste il problema della modalità di ingresso per cui anche recentemente la riapertura è stata troppo drastica e sono entrati in carcere 70 detenuti nel giro di soli tre giorni. Le carenze di personale e di spazi purtroppo costringono gli agenti a turni massacranti che arrivano a 12 ore consecutive e in occasione di eventi praticolarmente critici si è addirittura costretti a richiamare gli agenti dal loro turno di risposo settimanale. Continui straordinari, riposi saltati, tensioni e disordini sono il pane quotidiano per gli agenti che vivono una condizione lavorativa di costante stress a rischio burn out. Per questo motivo ci rivolgiamo alle autorità locali chiedendo un gesto di attenzione verso la nostra Casa Circondariale, una richiesta concreta al Ministero affinchè dia a Spezia le risposte che attende da troppo tempo”
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