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Genova: la polizia lancia i lacrimogeni sui lavoratori Ilva e sui partecipanti al corteo. CGIL “deriva reazionaria del Governo”

Pioggia di lacrimogeni su lavoratori e partecipanti al corteo questa mattina a Genova. Il corteo partito dal Ponente ligure per lo sciopero generale dei metalmeccanici genovesi proclamato da Fim e Fiom a difesa del lavoro e dell’industria, con al centro la vertenza ex Ilva, ha raggiunto i 5 mila partecipanti. All’arrivo in Prefettura il corteo si è  trovato davanti i blindati della polizia in un assetto  che non si vedeva dai tempi del G8 del 2001 “siamo allibiti e preoccupati da quanto accaduto oggi a Genova e chiediamo al Prefetto di rendere conto non solo ai manifestanti ma a tutta la città di cosa sia accaduto, perché è stato impedito l’arrivo in Prefettura e perché  i manifestanti sono stati raggiunti da lacrimogeni lanciati ad altezza uomo – si legge in una nota CGIL – esacerbare gli animi in un momento così critico per il lavoro e nei confronti di operai che chiedono di mantenere il loro posto di lavoro è un atto gravissimo. E’ necessario capire quale è stato il cortocircuito istituzionale che ha provocato questa deriva reazionaria che a Genova si è vissuta solo ai tempi del G8 quando la città era stata esautorata dalla gestione dell’ordine pubblico”.

Non vorremmo che questa brutta pagina della gestione dell’ordine pubblico fosse un anticipo di come il Governo  intende gestirlo nei prossimi mesi e di come intende risolvere la deindustrializzazione del paese e il rapporto con il mondo del lavoro.

Solidarietà va ai manifestanti feriti dal lancio dei lacrimogeni e alla stampa che da giorni sta seguendo la vertenza Ilva, stamattina anche in condizioni pericolose e di grande tensione per tutti.

CGIL Genova e Liguria