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Le trasformazioni in atto nella società stanno mutando il tessuto economico e sociale della Liguria.
“Il dato in Liguria è particolarmente preoccupante ed è tra i primi del nord. A questo si aggiunge la riconversione spinta dei settori produttivi verso terziario e i servizi dove spesso c’è lavoro mal pagato, nero e poco qualificato. In questi anni a mancare non sono state tanto le risorse ma piuttosto una visione di sviluppo strategico a partire dalla riconversione del territorio regionale e del suo tessuto produttivo sulle principali nuove direttrici dello sviluppo tra cui le transizioni energetica e digitale. A Roma, come in Liguria, sono state utilizzate le risorse pubbliche con finanziamenti a pioggia senza una concreta prospettiva di futuro guardando più al consenso elettorale che a ciò che andava fatto, perdendo l’occasione di far convergere la leva pubblica con l’iniziativa privata e il fronte sociale per un nuovo modello di sviluppo serio e sostenibile.”
 
Anche il sindacato si deve adattare ai cambiamenti.
“In questi anni abbiamo perso terreno sui diritti e salari. La Cgil ha proposto di estendere i diritti dello Statuto dei Lavoratori a quella parte del mondo del lavoro precario e atipico che in questi anni ha assunto una dimensione importante. Così come per recuperare potere salariale è necessario da un lato fissare un salario minimo evitando soglie di sfruttamento intollerabili, dall’altro è necessaria una legittimazione democratica del sindacato attraverso una legge sulla rappresentanza, dando un ruolo a chi davvero è rappresentativo e non a sindacati di comodo che in questi anni hanno siglato contratti al ribasso distorcendo il mercato del lavoro e creando dumping fra le imprese. Il sindacato deve rilanciare il suo ruolo sociale in una coesione generazionale e territoriale su quattro grandi temi che incidono lavoro e convivenza civile: sanità universale, tutele sociali per i più deboli, previdenza anche per i giovani, equità e progressività del sistema fiscale.”
 
Le emergenze da affrontare in Liguria
“Tra le emergenze da affrontare in liguria ci sono certamente le grandi vertenze industriali. Abbiamo bisogno di certezze per la riconversione, riqualificazione e rilancio del tessuto industriale. Per la Liguria le infrastrutture continuano ad essere determinanti, con la messa in sicurezza di quelle esistenti e il completamento delle programmate. E ci sono le grandi questioni legate a sanità e sociale: mancano personale e programmazione territoriale per abbattere liste d’attesa e mobilità sanitaria verso altre regioni. E’ per questi motivi che Cgil e Uil hanno proclamato due sciopero generali: il 17 novembre per il settore pubblico e il 24 per il settore privato.”
 
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