image_pdfimage_print

Prima sostavano all’aperto, stazionando in mezzo alla strada, esposti alle intemperie. Ora dispongono di una sede confortevole: Casa Riders da oggi è una realtà. Sono cambiate notevolmente in meglio le condizioni di lavoro dei riders spezzini, grazie ad un accordo tra Cgil, Cil e Uil ed il Comune della Spezia. E’ stata inaugurata questa mattina, infatti,
Casa Riders in Via Padre Reginaldo Giuliani 24, uno spazio attrezzato e ricavato nei locali adiacenti al centro anziani di proprietà del Comune.

I riders, una quarantina alla Spezia, potranno usufruire, oltre che di un comodo riparo in cui riposarsi tra una chiamata e l’altra, di servizi igienici, di stipetti per riporre i propri oggetti personali, di prese per ricaricare i cellulari, di un’area ristoro, di un’officina di
riparazione biciclette e della possibilità di deposito delle biciclette stesse. In Italia strutture simili a questa per ora sono solo tre.

Le spese di allestimento dello spazio, aperto tutti i giorni dalle 11:00 alle 23:00, sono state coperte da Cgil, Cisl e Uil e la gestione dello stesso è affidata direttamente ai riders che hanno eletto tre responsabili. Sono quattro le piattaforme di delivery presenti alla Spezia per cui lavorano i riders spezzini: Just Eat, Glovo, Deliveroo, Uber.

“Ringraziamo il sindaco Peracchini per la sensibilità dimostrata- dicono Luca Comiti, Cgil, Antonio Carro, Cisl e Marco Furletti, Uil- Casa Riders è una realtà grazie alla tenacia dei riders spezzini, che uniti hanno rivendicato uno spazio, e per la capacità dei sindacati di
cogliere ed interpretare quel bisogno di miglioramento delle loro condizioni di lavoro. La disponibilità dell’Amministrazione comunale nel venire incontro a queste esigenze, mettendo a disposizione lo spazio, ha fatto il resto. Un modello di lavoro di squadra virtuoso, che può essere replicato anche per altre vertenze. Siamo molto soddisfatti. Ma non ci fermiamo qui, andremo avanti con le trattative con le piattaforme di delivery per migliorare le condizioni di lavoro e contrattuali dei riders”

“Inaugurata la casa dei riders, La Spezia fa scuola nella dignità del lavoro ai lavoratori delle consegne a domicilio che vivono in una situazione di totale precarietà, con poche tutele e diritti – dichiara Peracchini –. La situazione dei rider è sotto gli occhi di tutti: sempre
in mezzo a una strada con una bici vicino o il motorino, sotto il sole, sotto la pioggia, in attesa di una chiamata per la consegna, senza alcuna differenza fra giorno festivo e feriale, orario diurno e notturno. Non hanno un luogo dove ripararsi, utilizzare il bagno e
ricaricare il cellulare che è uno strumento fondamentale per il loro lavoro. Una situazione che già era allarmante prima, ma che dopo la pandemia è peggiorata ulteriormente: per questo, l’amministrazione ha ritenuto doveroso fare un accordo con le organizzazioni sindacali dando dignità a questi lavoratori mettendo loro a disposizione una sede in via
Padre Giuliani. Il lavoro è fondamentale per la nostra società, nella nostra Costituzione si trova nel primo articolo, ma non può rimanere solo una parola e non possiamo pensare che le forme del lavoro rimangano le stesse, soprattutto a seguito della digitalizzazione e anche della pandemia: dobbiamo impegnarci tutti a dare dignità a ogni lavoratore e La Spezia oggi fa da esempio prendendosi a cuore i ‘nuovi’ lavoratori, le nuove professionalità, come quella dei rider, che purtroppo non godono dei ‘vecchi’ diritti a seguito di un cambiamento repentino della società. Il lavoro che svolgono i rider è importante perché risponde a
una nuova esigenza della nostra società: ricevere il cibo a casa o in ufficio come piacere, e non solo come necessità. Allo stesso tempo, proprio a pari passo, speriamo che nasca una maggiore responsabilità sociale delle imprese di questo settore in ascesa per tutelare veramente questi lavoratori a 360°, non soltanto cercando un guadagno fine a se
stesso. In ultimo, ma non meno importante la valutazione del lavoro dei rider è vincolata all’affidabilità, misurata attraverso le recensioni dei ristoratori e clienti: ecco, come può essere alta la qualità del proprio lavoro se non si ha nemmeno un tetto sulla testa nell’attesa della chiama, vivendo fra una consegna e l’altra sotto la pioggia? Da oggi i rider della Spezia avranno a disposizione una struttura: un piccolo ma fondamentale passo in avanti in un contesto di precarietà, mancanza di tutele e diritti che mi auguro venga presto normato per ripristinare la dignità di questi nuovi lavoratori. Ringrazio del grande lavoro di concerto tutti i sindacati e i rappresentanti dei riders”.