Invalidità civile in Liguria: a Genova sette aventi diritto su dieci non fanno domanda. De Silva (Inca Cgil) “La riforma ha complicato il riconoscimento del diritto”
Tra il 1 ottobre e il 15 dicembre di quest’anno il Patronato Inca CGIL ha patrocinato nella Città Metropolitana di Genova 135 pratiche di assegno o pensione di invalidità civile; nello stesso periodo dell’anno precedente erano state 465 (pari a un calo del -71%) e le pratiche di accompagnamento sono state 321 contro le 1.207 del 2024 (-73,4%) “Bastano questi dati per comprendere come la fase sperimentale della riforma della disabilità stia presentando non pochi intoppi procedurali: se sette persone aventi diritto su dieci mancano all’appello significa che l’iter per l’ottenimento del diritto si è complicato e la riforma non è partita con il piede giusto” così Marco De Silva coordinatore regionale Inca CGIL Liguria, a margine dell’incontro di oggi sugli 80 anni del patronato Inca Cgil Liguria, commenta i primi dati relativi alla fase sperimentale della riforma della disabilità “il primo territorio a partire con la sperimentazione è stato Genova il 30 settembre 2025, a marzo 2026 si aggiungeranno La Spezia e Savona. Imperia completerà il quadro nel gennaio 2027” ricorda De Silva che aggiunge “La riforma si propone di affermare con maggiore concretezza la centralità della persona e dei suoi diritti e ciò è assolutamente condivisibile. Tuttavia, come spesso accade, la distanza tra le dichiarazioni di principio e la loro attuazione effettiva si sta rivelando più ampia del previsto: difficoltà nella presentazione della domanda e nel reperimento dei medici di base che sono coloro che certificano la condizione della persona ed inviano la domanda, alti costi per i certificati, incomprensioni procedurali stanno creando una situazione reale sintetizzata nei nostri dati”. Per il patronato è necessario passare da un approccio puramente medico-legale a una valutazione multi-dimensionale della persona che tenga in considerazione i bisogni dei cittadini. E proprio per ricordare gli 80 anni di attività di tutela dell’Inca e celebrarne il compleanno è stato organizzato l’incontro di oggi a palazzo Ducale: era il 1945 quando l’Inca Cgil nacque con il preciso impegno di tutelare proprio i diritti delle persone, in Italia e nel mondo. Ancora oggi l’Inca è il patronato più grande d’Italia e fornisce assistenza per il riconoscimento dei diritti in materia di previdenza, salute e benessere nei luoghi di lavoro, infortuni e malattie professionali e prestazioni socio assistenziali.
Nel corso della mattinata è stato presentato il bilancio delle attività del Patronato in Liguria: nel 2024 l’Inca ha rappresentato il 44,3% delle pratiche aperte dal Ce.Pa. (istituto che unisce i patronati confederali e ACLI) nella nostra regione con la quota di mercato più elevata in percentuale nel Nord Italia per pratiche presentate e la terza in Italia dopo Emilia Romagna e Toscana “Nei primi 11 mesi di quest’anno sono circa 100 mila i liguri che si sono avvalsi dell’assistenza del Patronato Inca in Liguria – commenta ancora De Silva – tra gennaio e novembre sono state processate qualcosa come 78.257 pratiche di cui 27.849 nell’ambito previdenziale, 12.415 nell’assistenza e 9.202 per infortuni e malattie professionali”.
L’incontro, al quale hanno partecipato gli operatori del patronato le istituzioni e gli enti, è intervenuto il Segretario Generale Cgil Liguria Maurizio Calà ed è stato concluso da Lorella Brusa componente del Collegio di Presidenza Inca nazionale.
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