image_pdfimage_print
La CGIL di Savona sarà presente alla manifestazione di Venerdì 11 marzo ad Albenga.
Per la difesa e il potenziamento della sanità pubblica e per un buon utilizzo delle risorse del PNRR in sanità.
Per un nuovo modello di Sanità in Liguria, che preveda investimenti e non chiusure di servizi e reparti, la CGIL di Savona sarà presente insieme ai suoi sindacati di categoria, a partire dalla Funzione Pubblica CGIL e dal Sindacato dei Pensionati CGIL, alla manifestazione pubblica che si terrà Venerdì 11 marzo 2022 ad Albenga insieme ad altre Associazioni del territorio e a tanti cittadini.
La pandemia da Coronavirus ha determinando una crisi senza precedenti sul versante economico e sociale.
Per affrontare e contrastare una fase straordinaria sono necessarie politiche coraggiose, la crisi ci impone una rivoluzione delle priorità, un cambiamento collettivo che ponga al centro delle politiche la persona e i suoi bisogni primari, a partire da salute, territorio e ambiente.
La Sanità dovrà essere uno dei temi cruciali del cambiamento delle politiche economiche e sociali, perché è una risorsa non secondaria per contrastare la crisi economica e di coesione alla quale andiamo incontro. Parallelamente può diventare anche un volano economico per l’intero Paese e soprattutto per il nostro territorio. È necessario riconfermare il suo carattere universalistico, adeguandolo alle nuove domande di salute e sostenendolo con un incremento sostanziale delle risorse economiche, prevedendo progetti che potenzino la sanità territoriale anche con l’utilizzo delle risorse del PNRR.
Occorre consolidare il sistema sanitario nazionale come scelta universalistica ripensando il rapporto con il sistema della sanità privata accreditata e con misure che rafforzino il controllo pubblico della spesa e della qualità dei servizi.
In questi anni le scelte politiche della Regione Liguria hanno virato verso un percorso di affidamento ai privati degli Ospedali di Cairo Montenotte ed Albenga – iniziato nel 2016 -orientando anche una buona parte delle risorse – oltre 80 milioni di euro – che in condizioni normali, sarebbero andate a finanziare o a potenziare servizi che tradizionalmente competevano al servizio pubblico quindi alla gestione delle ASL territorialmente competenti e ridimensionando i servizi e le attività anche se in maniera diversa – in entrambe i nosocomi Savonesi.
L’emergenza sanitaria ha messo a nudo l’indebolimento del nostro sistema di welfare, dalle infrastrutture sociali al sistema territoriale di prevenzione e cura, al sistema per l’infanzia, allo stesso invecchiamento attivo. È necessario, definire un piano nazionale dedicato al rapido potenziamento della rete delle cure primarie e delle case della salute, dei servizi socio-assistenziali e dell’assistenza domiciliare. Inoltre, alla luce degli oltre 600 operatori socio sanitari che attualmente mancano in ASL 2 – tra tecnici , infermieri , OS, e medici, è prioritario mettere in campo una campagna straordinaria di assunzioni a partire dalla stabilizzazione delle lavoratrici e dei lavoratori precari .
Prevedere il rafforzamento e l’evoluzione del sistema di assistenza sociale e sanitario con un più forte sistema di servizi sociali in capo ai comuni, riqualificare il sistema delle residenze socio sanitarie, sostenendo la vita indipendente (domiciliarità, abitare assistito, etc) e definire con urgenza una legge nazionale per la non autosufficienza.
Infine è prioritario finanziare adeguatamente i Livelli Essenziali delle Prestazioni a garanzia della uniforme esigibilità su tutto il territorio nazionale dei diritti civili e sociali fondamentali sanciti dalla Costituzione.
La Politica ha grandi, grandissime responsabilità su ciò che sta accadendo in tema di sanità nella nostra regione e nello specifico nella Provincia di Savona.
Occorre che la Politica Regionale prenda una volta per tutte decisioni che possano garantire la salute alle persone mettendo da parte inutili e sterili proclami, adoperandosi per sollecitare e calendarizzare incontri con il territorio per socializzare le decisioni dell’Amministrazione Regionale in tema di investimenti con le risorse del PNRR – oltre 190 milioni di euro disponibili per la Liguria per la Missione 6 – Salute.
Di questi 190 milioni di euro meno del 6% saranno investisti sul territorio savonese: uno schiaffo ai lavoratori, ai Sindaci, alle Organizzazioni Sindacali, ma soprattutto agli abitanti di un intero territorio sempre più in difficoltà e sempre meno considerato dalla Regione Liguria.
Manifestazione pubblica a difesa della sanità pubblica, per ricostruire una adeguata rete territoriale socio sanitaria e per la riapertura delle attività e dei servizi fondamentali per l’intera comunità savonese. A difesa della Sanità Pubblica, per cambiare un modello di Sanità Regionale sbagliato e profondamente ingiusto che depotenzia la sanità e i servizi socio sanitari territoriali soprattutto nelle aree interne della nostra provincia, dove anche con le risorse del PNRR non sono previsti investimenti. Un esempio su tutti è il levante Savonese (Varazze, Celle, e l’entroterra Sassello, Pontinvrea, Giusvalla, etc.). Altra scelta profondamente sbagliata è quella di costituire Casa di Comunità all’interno delle strutture Ospedaliere e non laddove invece servirebbero, o ancora la trasformazione dei due Ospedali di Cairo Montenotte e Albenga in Ospedali di Comunità riducendo di fatto servizi ed attività per il territorio e mortificando potenzialità già espresse da entrambe le strutture.
Questa terribile esperienza della Pandemia ha reso ancor più evidenti errori e scelte sbagliate della Regione Liguria e di Alisa in tema di sanità. Ciò vale, in particolare, per la nostra provincia.
Per questo è necessario che tutto il territorio, a partire dagli amministrazioni locali indipendentemente dalle appartenenze politiche, si mobiliti per difendere la Sanità e la Salute di tutti i cittadini.
CGIL Savona