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“La Liguria è l’unica regione del nord ovest dove aumentano gli infortuni mortali sul lavoro: tra gennaio e settembre 2023 sono state 17 le vittime contro le 11 dello stesso periodo
dell’anno precedente con una media di quasi 2 morti al mese e una variazione del +54,5% –  così Maurizio Calà, Segretario Generale Cgil Liguria, commenta i dati sugli infortuni licenziati in questi giorni dall’Inail – Siamo l’unica regione del nord dove gli infortuni mortali
aumentano e questo significa che accanto alla responsabilità diretta del Governo nazionale, che insiste deregolamentando settori a rischio come ad esempio quello degli appalti, c’è una responsabilità diretta anche della Regione e del sistema delle imprese liguri”.
I dati Inail, elaborati da Marco De Silva responsabile dell’Ufficio Economico Cgil Genova e Liguria, fotografano la situazione nelle regioni del nord-ovest: in calo il Piemonte – 8,8% (62 morti contro i 68 dell’anno scorso), la Valle d’Aosta – 85,7% (1 morto contro i 7 del
2022) e anche la Lombardia con 122 infortuni mortali contro i 133 dell’anno precedente (-8,3%); in totale nel nord-ovest si contano al 30.09.2023 ben 202 infortuni con esito mortale, con un calo di 17 decessi pari al – 7,8%; unica eccezione, appunto, la Liguria che è l’unica regione della ripartizione con gli infortuni mortali in aumento sul gennaio – settembre 2022. A livello nazionale i morti sul lavoro sono stati 761 in calo di 29 rispetto all’anno precedente (-3,7%). Rispetto agli infortuni, sempre nei primi 9 mesi di quest’anno, si registrano 14.310 denunce di infortunio sul lavoro: in pratica oltre 52 denunce di infortunio per ciascuno dei primi 273 giorni del 2023. Nel dettaglio: industria e servizi 12.192 denunce, agricoltura 306, per conto dello Stato 1.812. Rispetto alle province: Genova con 7.823 denunce rappresenta il 54,7% del totale delle denunce di infortunio della Liguria; seguono Savona 2.595, La Spezia 2.121, Imperia 1.771.

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