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Il Comune di Genova risponde alla richiesta di rimuovere i manifesti dell’Associazione Pro-vita e famiglia onlus con un comunicato stampa con il quale impartisce una lezione di diritto costituzionale.

L’amministrazione cerca di giustificare le proprie scelte politiche attraverso l’uso strumentale della Carta Costituzionale, ma nel nostro Paese l’interruzione di gravidanza è normata da più di quarant’anni dalla Legge 194/78.

La Legge che da più di quarant’anni depenalizza l’interruzione di gravidanza mettendo fine alla piaga dell’illegalità che costringeva tante donne a ricorrere agli aborti clandestini e morirne.

La 194 rispettando la libertà e la dignità delle donne risponde al problema umano e civile di non lasciare sole le donne in una circostanza sicuramente difficile e non rappresenta evidentemente un obbligo per nessuno, ed è perciò rispettosa degli orientamenti ideali e morali di ognuno in quanto non impone a nessuno soluzioni in contrasto con le proprie concezioni ideologiche.

I manifesti invece che stanno invadendo tutta Italia, e purtroppo anche la nostra città non solo minano la libera scelta e compromettono il diritto all’autodeterminazione delle donne ma diffondono informazioni false paragonando la RU-486, farmaco utilizzato per indurre l’interruzione della gravidanza farmacologica senza dover ricorrere al ricovero ospedaliero, in uso da più di venti anni in Europa, al veleno.

A pochi giorni dalle celebrazioni della giornata internazionale contro la violenza sulle donne riteniamo che questo messaggio sia inaccettabile e sia esso stesso un atto di violenza nei confronti delle stesse, alla loro libertà, alla loro autodeterminazione.

Ci uniamo quindi al coro di tutte le associazioni che pretendono che questi manifesti vengano rimossi, e chiediamo al Comune di non nascondersi dietro alla ‘censura politica’ ma di sdegnarsi di fronte ad un così becero attacco alla dignità delle persone.

Per questo chiediamo insieme a Cisl e Uil un tavolo con l’Amministrazione Comunale per aprire un dibattito serio su queste tematiche.

Elena Bruzzese

Segretaria Camera del Lavoro Metropolitana di Genova