La Regione ha emanato una ordinanza sull’emergenza caldo. La notizia arriva a mezzo stampa senza che le organizzazioni sindacali, nuovamente, siano state sentite. Si tratta di un fatto grave nel metodo e nel merito. Nel metodo perché i lavoratori in Liguria hanno una loro rappresentanza; nel merito l’ordinanza rischia di essere inutile in quanto ricalca le linee guida nazionali in materia in quanto invita i datori di lavoro ad adottare misure idonee ma senza porsi il problema delle risorse necessarie per la copertura dell’assenza dal lavoro attraverso l’utilizzo degli ammortizzatori.
Nel frattempo la Cgil si è attivata con le prefetture liguri per il rinnovo dei protocolli sull’emergenza caldo attraverso i quali i lavoratori hanno diritto, nei casi stabili, alla copertura delle giornate di lavoro perse attraverso la cassa integrazione ordinaria. Inoltre, la Cgil ricorda che il colpo di calore è una condizione potenzialmente molto pericolosa causata dall’esposizione prolungata a temperature elevate e può colpire sia chi lavora al chiuso ma anche in ambienti poco ventilati e caldi e viene riconosciuto come infortunio sul lavoro. La Cgil invita le lavoratrici e lavoratori a segnalare ai propri delegati o a rivolgersi alle sedi sindacali per ogni eventuale problematica legata alle condizioni di lavoro determinate dall’emergenza caldo.
Cgil Liguria