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Orizzonti ribelli, una lezione di zapatismo, il docufilm di Maurizio Fantoni Minnella presentato da Free Zone nell’anteprima nazionale al Teatro Club Amici del Cinema a Genova offre uno spaccato suggestivo delle testimonianze di Diana Itzu Gutierrez e di Guadalupe Lupita Vásquez Luna.

Le musiche di Ariel Ramirez, Mercedes Sosa, Victor Jara, Atahualpa Yapanqui, Manu Chao e Gargamella accompagnano il viaggio nel cuore dell’Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale che esce allo scoperto con la guida del Sub Comandante Marcos lo stesso giorno in cui entra in vigore nel 1994 il NAFTA, l’accordo capestro di libero scambio con gli Stati Uniti firmato dal Presidente Salinas de Gortari.

Messico. Terra di confine, disuguaglianza e migrazioni, l’America Latina del Nord, al confine con l’impero statunitense. Tierra y libertad di Emiliano Zapata, delle tante religioni che si abbracciano nel sincretismo tra culti ancestrali e il cattolicesimo imposto con le spade del colone spagnolo. Terra indigena, la cui semplificazione maya cela un composito mosaico con le tessere tzeltal, tzotzil, tojolabal, chol, tutti con tradizioni, riti, costumi propri.

Lo zapatismo è raccontato come una proposta dal basso del remoto e contadino Chiapas, lettura alternativa, di rottura, della realtà che offre un altro mondo possibile o meglio altri mondi possibili, agendo lo spirito di lotta e i valori di libertà. Narrazione dell’esperienza di un modello altro, radicato sul valore di bene comune e non di profitto e sfruttamento. Comunità di popoli annullati, esclusi da oltre cinque secoli, che adesso possono decidere collettivamente il futuro senza imposizioni dall’alto. È la cifra della critica al neoliberismo e dei modelli di sfruttamento, per la difesa del territorio, delle culture e sistemi tradizionali, del rispetto verso la donna.

Malgoverno ed etica, concetti che si ricorrono nelle voci narranti che offrono anche punti di vista complementari sull’esperienza zapatista. Caracoles e Juntas de Buen Gobierno alcune delle strutture chiamate ad amministrare educazione, salute, giustizia e progetti comunitari. L’apprendimento alternativo è garantito dalla Universidad de la Tierra in un nesso prima spirituale ed ancestrale che materiale con la Pacha Mama. Una esperienza repressa nel sangue dallo Stato. La narrazione della drammaticità del massacro di Acteal quando vengono uccisi 45 indigeni, donne e bambini, della comunità di Las Abejas, le api. Scoprire che alcuni feroci paramilitari siano nativi è una ferita che mette a nudo le contraddizioni dell’essere umano e che non esista una automatica equazione tra zapatismo e popoli indigeni. Inoltre occorre sottolineare che gli ultimi governi di sinistra, tra cui quello dell’attuale Presidenta Claudia Sheinbaum, abbiano evitato di perseguitare le comunità zapatiste optando per una sorta di tolleranza che si traduce in una neutrale convivenza.

La proposta culturale di Fantoni Minnella ha la capacità di offrire in modo autentico, fruibile e diretto un tratto di storia recente ancora attuale portando in superficie una esperienza particolare senza eguali in America Latina. Una sorta di alternativa di marxismo delle origini per il governo e l’amministrazione di piccole comunità indigene. Permette inoltre di vedere il mondo dalla parte di chi è colonizzato, escluso ed occultato, riscoprendo il pensiero del grande Enrique Dussel, facendo emergere la ricchezza del portato culturale, sociale e politico di una parte che decide con forza di non rassegnarsi all’omologazione.
É un messaggio di speranza da trasmettere a chi oggi lotta in qualsiasi parte del mondo per la giustizia sociale, la dignità e la libertà.

Fabio Marante, Segretario Cgil Liguria