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Caro Presidente della Regione Liguria, carissimi politici e amministratori locali,

ciò che c’è da fare sul tema delle infrastrutture è racchiuso nelle parole che il Presidente Mattarella ha pronunciato in occasione della festa della Repubblica lo scorso 2 giugno. Il Presidente ha sottolineato come la mobilità, al pare degli altri servizi, costituisca un importante elemento di libertà, di pari dignità sociale, strumento che sottrae all’emarginazione territori e popolazioni, con particolare riguardo alle aree interne. Per il Presidente, la missione di questo servizio non va mai sottovalutata in quanto persegue la finalità di interesse generale.

Dalla stampa locale ho appreso che, nella giornata di mercoledì 9 ottobre, è stata effettuata una riunione tra Comune di Vado Ligure, Port Authority, Regione Liguria, e altri per affrontare le difficoltà oggettive e i ritardi – degli stessi soggetti seduti alla riunione – sulle tematiche delle infrastrutture necessarie per l’avvio della Piattaforma di Vado Ligure. E’ singolare che il Governatore della Regione Liguria si accorga solo oggi, a distanza di tre anni, che esiste un problema infrastrutturale a Vado Ligure e in più in generale in tutta la Provincia di Savona.

La dotazione infrastrutturale della Provincia, di fatto, non ha subito negli ultimi decenni alcune modifiche sostanziali, risultando oggi pesantemente inadeguata soprattutto alle sfide future. In questo senso è fondamentale pensare alle aree di accesso ai porti, soprattutto a Vado dove sta per essere terminata la piattaforma APM che riceverà la sua prima nave nel prossimo mese di dicembre. Gli investimenti infrastrutturali di terra, da e per la piattaforma, sono in ritardo e per questo chiediamo da tempo alle istituzioni nazionali e locali di accelerare l’esecuzione di una serie di opere essenziali per l’economia del nostro territorio. In occasione della visita savonese del Ministro Luigi Di Maio, le organizzazioni sindacali hanno aggiornato un dossier che qualche settimana prima era stato inviato in Commissione al Senato. Tale documento aveva ed ha lo scopo di accelerare l’esecuzione di una serie di opere essenziali per l’economia del territorio, continuando a pensare che sia fondamentale l’interessamento e le sinergie su questi temi delle tre regioni del Nord Ovest, Liguria Lombardia Piemonte,  e soprattutto delle province di Savona Alessandria e Cuneo che potrebbero davvero utilizzare le opportunità del nostro territorio per rilanciare l’intero Nord Ovest del Paese. Tra le opere inserite nel dossier spiccano quelle riguardanti la Piattaforma (la strada a scorrimento veloce Vado – Quiliano – Savona, il nuovo casello di Bossarino, la messa in sicurezza e l’ampliamento della infrastruttura ferroviaria); e poi lo sblocco dei lavori dell’Aurelia Bis, un intervento forte e deciso sull’aeroporto di Villanova d’Albenga, il raddoppio ferroviario tra San Giuseppe e Ceva e gli interventi di ammodernamento del segnalamento ferroviario da Savona ad Alessandria, provando anche a fare ricadere alcune attività su quelle imprese che oggi sono interessate da crisi, ma che potrebbero ricevere un forte impulso dagli investimenti portuali, ad esempio Bombardier per la Piattaforma e Piaggio con un’idea di sviluppo dell’aeroporto di Villanova; infine, e non certo secondari, il completamento della Asti-Cuneo fino ad Alba, la bretella Carcare – Predosa, la messa in sicurezza del tratto autostradale Savona – Torino e, per concludere, il raddoppio ferroviario di ponente e  la diffusione della banda larga su tutto il territorio della provincia con un particolare riferimento alle aree interessate da attività industriali, logistiche e turistiche e quelle potenzialmente interessate da nuovi investimenti.

Finalmente è stato rilevato l’esistenza di un problema infrastrutturale anche in Provincia di Savona – come da tempo denunciato da Cgil Cisl Uil anche in decine di iniziative pubbliche sul tema – soprattutto sulle infrastrutture a terra dedicate alla piattaforma di Vado Ligure.

Ma purtroppo, sempre nella riunione di mercoledì, non pare sia emersa la volontà, come richiesto dalla Cgil sia a livello locale sia nazionale, di localmente . È necessario prevedere un investimento sulla rete ferroviaria per permettere ad almeno il 40% delle merci di transitare su ferro – così come concordato e sottoscritto all’interno dell’Accordo di Programma- – oltre che gli investimenti già previsti – Casello Bossarino, Strada a scorrimento veloce ecc-.

sostenere la necessità di sviluppare al massimo la cura del ferro e la intermodalità, specie a proposito della indicazione del migliore funzionamento delle tratte regionali, vera e propria via crucis di migliaia di lavoratori e studenti pendolari. A questo proposito, le dichiarazioni del Presidente e degli amministratori locali presenti ieri alla riunione non sono coerenti con quanto approvato all’unanimità lo scorso 30 settembre 2019 in Consiglio Regionale per una risoluzione proprio sul tema delle infrastrutture strategiche per la nostra Provincia con l’obbiettivo di ridurre il traffico su gomma, sia passeggeri sia merci, indicando gli investimenti da porre in opera:

  1. potenziare in collaborazione con RFI gli impianti della stazione di Vado Zona Industriale e di Parco Doria a Savona;
  2. potenziare la linea Savona – Torino attraverso:
  3. a) la posa di un secondo binario tra Savona e Altare lungo la sede già predisposta e mai ultimata (Linea Savona San Giuseppe di Cairo – Via Altare);
  4. b) la progettazione e realizzazione – in Accordo con Regione Piemonte – di un nuovo tronco da Ceva ad Altare che elimini il collo di bottiglia esistente (opera di soli 20 km che eliminerebbe le 2 acclività di Cosseria e Sale Langhe con enormi benefici sui tempi di percorrenza).

Il sindacato da tempo sollecita interventi sul tema delle infrastrutture. L’ultimo atto è del 27 settembre scorso dove, a fronte della crescente preoccupazione in merito ai forti ritardi maturati rispetto all’adeguamento delle opere infrastrutturali ed a seguito di incontri informali avvenuti nel mese di settembre, le Segreterie Confederali Territoriali di Cgil Cisl e Uil hanno formalizzato una richiesta al Presidente della Provincia di Savona finalizzata alla convocazione di uno specifico tavolo sul tema. In sintesi la richiesta manifestava una forte preoccupante circa il         ritardo nella realizzazione delle opere infrastrutturali rispetto alla nascente piattaforma multipurpose di Vado Ligure. Mentre quel tavolo attende ancora una convocazione, il sindacato va avanti e il prossimo 14 ottobre sarà unitariamente in Regione per verificare lo stato di avanzamento dell’iter legato all’area di crisi industriale complessa e gli impegni che sono contenuti all’interno dell’Accordo di Programma del 2018 in cui avevamo preteso la firma del Ministero dei Trasporti proprio per maggiori garanzie anche e soprattutto sul tema delle infrastrutture strategiche.

Il Presidente della Regione Liguria ha la responsabilità politica di ciò che avviene in tutta la regione, e con lui gli altri amministratori del territorio: è arrivato il momento in cui, chi la responsabilità politica deve decidere.