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Sciopero generale in Liguria: no di Cgil e Uil alla manovra del Governo

SCIOPERO GENERALE IN LIGURIA, NO DI CGIL E UIL ALLA MANOVRA: “SERVONO PIU’ RISORSE PER LAVORATORI E FAMIGLIE”

È in corso oggi in Liguria lo sciopero generale di 8 ore indetto da Cgil e Uil contro la Legge di Bilancio. Il corteo, partito dalla stazione di Genova Principe è arrivato in Prefettura dove si è tenuto il comizio conclusivo con i segretari Mario Ghini Uil e Gianna Fracassi Cgil. La manifestazione regionale si è svolta a Genova e ha raccolto la grande partecipazione di lavoratrici e lavoratori da tutte le province liguri con una nutrita adesione di studenti e pensionati. Cgil e Uil chiedono al Governo di cambiare la manovra economica: salari, reddito, fisco, precarietà, pensioni, sanità, sono tutti temi sui quali sono state avanzate proposte sindacali sulle quali l’Esecutivo dovrà confrontarsi.
“Abbiamo chiesto più risorse per pensionati e lavoratori dipendenti, ma la risposta è stata quella di bloccare la rivalutazione di una parte delle pensioni e abolire il reddito di cittadinanza invece di andare a prendere le risorse dalle aziende che hanno realizzato extraprofitti dall’aumento dei prezzi dell’energia – dichiara Maurizio Calà Segretario Generale Cgil Liguria a margine del corteo – Mentre aumentano i costi dell’energia e dei carburanti, su sanità, trasporto pubblico locale e scuola non sono state investite le risorse necessarie, con il risultato di aprire la strada ad aumenti di tariffe e ulteriori privatizzazioni nei servizi pubblici”. Il Governo strizza l’occhio ai condoni, aumenta il tetto del contante e inserisce limitazioni al pos: sono misure che per Cgil e Uil non fanno altro che incentivare l’evasione fiscale. Altro che superare la Fornero, qui si va verso un aumento dell’età pensionabile con quota 103. Infine, la popolazione deve assistere alla vergogna della flat tax, con la quale non si produce nessun equilibrio, poiché in questo Paese due persone che guadagnano alla stessa maniera pagano le tasse in maniera diversa: un lavoratore dipendente il 43%, mentre un altro il 15.
“Siamo qui oggi per dire no a una manovra che colpisce I più deboli, i lavoratori dipendenti e non supporta i pensionati, ma siamo qui in piazza anche per segnalare tutte le problematiche del territorio: dalle crisi industriali alla sanità regionale che non rispetta il principio di inclusività, dalle infrastrutture alla tutela del suolo. Le persone hanno bisogno di certezze e di fiducia per guardare con serenità al futuro. Questa di oggi è una prima azione di lotta che ci porterà anche nelle sedi tradizionali a rivendicare le nostre richieste per cittadini, lavoratori e pensionati”, chiude Mario Ghini segretario generale Uil Liguria.