Le organizzazioni sindacali – la Confédération générale du Travail (CGT – Francia), la Fédération générale du Travail de Belgique (FGTB), la Confederazione generale italiana del Lavoro (CGIL), le Comisiones Obreras (CCOO – Spagna) e l’Unión General de Trabajadores (UGT – Spagna) – esprimono il loro pieno sostegno alla Global Sumud Flotilla in rotta verso Gaza.
Si tratta di una delle più importanti espressioni di democrazia, di mobilitazione cittadina non violenta e di solidarietà della storia recente. Il suo obiettivo è chiaro: rompere l’assedio, aprire un corridoio umanitario e denunciare la carestia così come il genocidio in corso.
Numerosi sindacalisti sono presenti a bordo delle navi e beneficiano del sostegno totale delle loro organizzazioni.
Esigiamo che i nostri Governi mettano a disposizione tutte le risorse consolari e diplomatiche per garantire la sicurezza delle cittadine e dei cittadini a bordo, e per proteggere il carattere pacifico della missione mondiale Sumud, pienamente legale secondo il diritto internazionale. Condanniamo con forza l’attacco contro la nave della Global Sumud Flotilla colpita da un drone mentre si trovava nel porto di Sidi Bou Saïd, in Tunisia, la sera dell’8 settembre.
I nostri sindacati si sono sempre mobilitati, insieme alla Confederazione europea dei sindacati (CES) e alla Confederazione sindacale internazionale (CSI), a favore di un processo di pace giusto e duraturo tra israeliani e palestinesi, basato sul diritto internazionale e sul riconoscimento di due Stati che vivano fianco a fianco in pace e sicurezza.
Sosteniamo e promuoviamo le manifestazioni e le mobilitazioni in corso e quelle che saranno indette nei prossimi giorni, con le modalità più opportune. Sosteniamo la Global Sumud Flotilla perché denunciamo con forza il genocidio in corso a Gaza. Esigiamo: un cessate il fuoco immediato; un accesso umanitario senza ostacoli; la liberazione degli ostaggi; la liberazione dei prigionieri palestinesi detenuti illegalmente in Israele.
Decine di migliaia di civili, lavoratrici e lavoratori palestinesi sono stati uccisi. A giornalisti, operatori sanitari, insegnanti e umanitari è impedito lo svolgimento delle loro missioni. Centinaia di migliaia di lavoratori palestinesi sono stati licenziati e privati del lavoro in Israele dal 7 ottobre. La colonizzazione della Cisgiordania continua.
Chiediamo ai nostri Governi di agire finalmente con fermezza e determinazione per porre fine a questi crimini di guerra intollerabili. Ciò passa attraverso: la sospensione dell’accordo di associazione Ue-Israele; sanzioni contro il governo israeliano; il divieto di qualsiasi consegna di armi, come ha fatto la Spagna; il sostegno al lavoro della Corte penale internazionale (CPI).
Il riconoscimento ufficiale dello Stato di Palestina deve aprire la strada a un vero processo diplomatico che garantisca una pace giusta e duratura.
Le lavoratrici e i lavoratori europei rifiutano di rimanere spettatori impotenti di fronte a questo massacro e all’inazione dei loro Governi. Diverse organizzazioni sindacali hanno già avviato raccolte per permettere a tutte e a tutti coloro che lo desiderano di offrire il proprio aiuto e sostenere l’UNRWA (Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei rifugiati palestinesi).
Raccolta CGT: https://www.helloasso.com/associations/confederation-generale-du-travail-cgt/formulaires/2
Raccolta CCOO: https://donaunrwa.ccoo.es/