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Venerdì 18 giugno, in occasione della prossima Giornata Internazionale del Rifugiato, abbiamo deciso di celebrare un’iniziativa vicino alla frontiera, luogo simbolo e punto di sosta delle rotte dei migranti. L’appuntamento è fissato per le ore 17.00 presso i giardini della Spes in via Limone Piemonte a Ventimiglia.
I recenti episodi di cronaca, dal suicidio nel Centro di permanenza per i rimpatri di Torino del giovane Balde Moussa, selvaggiamente picchiato da un gruppo di persone pochi giorni prima a Ventimiglia, alla morte in strada di un giovane Pakistano il 27 maggio, fino all’ultimo migrante, morto annegato il 3 giugno, non sono purtroppo che gli ultimi episodi di una triste contabilità destinata a crescere.
Tutti questi fatti stanno a ricordarci come ci sia prima di tutto un problema di diritti umani. La frontiera chiusa rappresenta un imbuto contro cui vanno ad infrangersi le speranze di molti uomini, donne e bambini ai quali il nostro Paese non offre alcun tipo di assistenza. Dopo la chiusura, l’estate scorsa, del campo del Roja, l’assenza di una struttura di accoglienza che permetta di ripararsi, lavarsi e mangiare in maniera dignitosa, costringe queste persone ad accamparsi per la strada, nel greto del fiume, in giro per la città. L’esperienza di questi anni insegna come i flussi in estate siano destinati a crescere. La Cgil, insieme a tante associazioni del territorio, chiede un campo di accoglienza per evitare il perpetrarsi di queste tragedie, per rispondere alle esigenze primarie delle persone, per migliorare la situazione per la città di Ventimiglia, o semplicemente per un senso quasi impotente di semplice umanità. Ne parleranno Fulvio Fellegara Segretario Regionale Cgil Liguria, Christian Papini Direttore Caritas Ventimiglia, Maurizio Pagliassotti scrittore e giornalista, autore del libro “Ancora 12 chilometri: Migranti in fuga sulla rotta alpina”, Walter Massa Responsabile Regionale Arci.