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Ventimiglia: associazioni e Cgil in aiuto dei migranti

Dal luglio scorso il Parco Roja di Ventimiglia, la struttura di accoglienza per i migranti al confine con la Francia, è chiuso. Quest’inverno i migranti in attesa di varcare la frontiera hanno bivaccato all’addiaccio, gli adulti per strada, donne e bambini accolti in strutture di fortuna. Nei mesi invernali la Cgil ha raccolto l’invito della Caritas e delle tante associazioni di volontariato presenti sul territorio e si è resa disponibile, anche grazie al sostegno dello Spi Cgil regionale, all’acquisto di sacchi a pelo e tende individuali. Oggi, alle Associazioni di volontariato, sarà effettuata la consegna di indumenti pesanti, coperte e vestiario per i bimbi. La raccolta è il frutto dell’attività della Cgil imperiese e dei volontari del Sindacato Pensionati Cgil di Genova che hanno voluto testimoniare con questo gesto la loro vicinanza e solidarietà a chi fugge da realtà invivibili “Il nostro impegno a sostegno delle attività delle Associazioni di volontariato nasce circa un anno e mezzo fa, quando alla presenza del nostro Segretario Generale Maurizio Landini, avevamo dato vita al progetto della Scuola di Pace, un contenitore di realtà associative di volontariato alla quale la Cgil ha aderito convintamente” spiega Fulvio Fellegara Segretario Generale della Cgil di Imperia “Oggi a Ventimiglia ci sono moltissimi profughi che provengono dalla Bosnia e che attendono di arrivare in Francia – conclude – purtroppo il nostro Paese non è dotato di un sistema di accoglienza degno di questo nome, almeno qui in provincia di Imperia – e conclude – cerchiamo di fare del nostro meglio per non abbandonare al loro destino queste persone meno fortunate di noi”. La situazione quindi è estremamente delicata come spiega anche Christian Papini della Caritas di Ventimiglia “E’ assolutamente necessario riaprire il campo sul Roja a Ventimiglia: tra poco arriverà l’estate e con essa è facile prevedere che aumenteranno nuovamente i flussi. Non c’è nessun tipo di accoglienza istituzionale sul territorio e le persone vivono in condizioni di disperazione e paura, non sapendo dove andare e dove dormire”.