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XIII Congresso regionale, le priorità della Cgil: infrastrutture, sviluppo e pubblica amministrazione

E’ iniziato con un reading dedicato alla memoria di Guido Rossa il XIII Congresso Cgil Liguria Il lavoro crea il futuro. Nel giorno dell’anniversario della scomparsa di Guido Rossa, barbaramente ucciso dalle Brigate Rosse nel 1979, l’omaggio del Congresso arriva con la lettura di una sua lettera, inviata all’amico Ottavio, pubblicata nel 1983 nel volume voluto dal Consiglio di fabbrica dell’Italsider. Il testo, la cui lettura è stata affidata all’attore Pino Petruzzelli, rappresenta tutt’oggi un riferimento politico, ideale, sociale e civile di straordinaria attualità. Al Congresso Cgil partecipano 200 delegate e delegati sindacali provenienti dai luoghi di lavoro della Liguria di cui il 49 per cento donne e il 51 per cento uomini. L’appuntamento chiude la tornata congressuale in Liguria alla quale hanno partecipato oltre 45 mila iscritti distribuiti in 1.500 assemblee, 4 congressi provinciali, 7 congressi regionali di categoria. I lavori della giornata prevedono la relazione iniziale di Maurizio Calà Segretario Generale Cgil Liguria concentrata principalmente su tre grandi temi: infrastrutture, sviluppo economico, pubblica amministrazione. Sono questi per Calà i nodi liguri sui quali interrogare istituzioni e imprenditori affinchè in Liguria si possano creare le condizioni per un lavoro di qualità. Al centro della discussione la programmazione delle risorse europee 2021 – 2027 per tutte quelle opere non coperte dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Sulle infrastrutture la prima richiesta è quella della certezza dei tempi di realizzazione, tema strettamente legato alla qualità dell’occupazione e alla sua sicurezza, elementi che sono già oggetto di discussione in tavoli regionali dedicati, ad esempio sul tema degli appalti. La materia deve essere però oggetto anche di incontri con le categorie sindacali che tutelano i lavoratori dei settori interessati all’esecuzione delle opere, soprattutto per quanto riguarda la qualità del lavoro, la sua stabilità e sicurezza, anche dei lavoratori dei sub appalti. Rispetto alle questioni industriali, Calà chiede alla politica compattezza di intenti e di unire gli sforzi affinché le vertenze nazionali come ex Ilva, Ansaldo, Piaggio ecc. trovino una soluzione nazionale che sia in grado di dare prospettive di crescita e sviluppo per i settori strategici che rappresentano e che sono centrali per il territorio e per il Paese, mentre per quelle portuali si ribadisce la forte posizione della Cgil per il governo pubblico dei Porti: la Cgil sostiene la regia pubblica degli scali portuali all’interno di un sistema nazionale che possa sostenere la competizione internazionale. Sul terziario il discorso è complesso prima di tutto perché rappresenta il comparto con il massimo numero di occupati ai quali però non corrisponde una adeguata qualità del lavoro. Inoltre il settore è composto prevalentemente da aziende piccole o piccolissime, fattore che induce il sindacato a chiedere un patto per la crescita delle imprese e formazione per gli occupati. Soprattutto nel turismo occorre da parte della Regione una forte capacità programmatoria perché il turismo in Liguria è ancora troppo associato unicamente alla bella stagione, tralasciando interi periodi dell’anno. Stesso impegno si chiede nel settore della grande distribuzione dove la concorrenza sfrenata tra ipermercati scarica sugli occupati il costo del lavoro. Infine il tema della pubblica amministrazione che soprattutto in Liguria è centrale sul versante sanità, scuola, università e ricerca. La priorità è quella di rinforzare gli organici in settori nevralgici come quello socio sanitario, operazione che deve portare alla stabilizzazione del tanto personale precario impegnato nelle strutture. Per la Cgil chiunque, in qualunque condizione, ha il diritto di essere curato; anche per questo la Cgil chiede di fermare i processi di privatizzazione in atto negli ospedali liguri. Potenziare i pronto soccorso, abbattere le liste di attesa, potenziare la diagnostica e la specialistica sono le richieste del sindacato. Sul fronte scuola occorre drenare tutte le risorse possibili affinchè l’istruzione torni ad avere una funzione sociale che dia la possibilità a tutti, anche a chi è in condizioni di deprivazione, di accedere all’istruzione. Il tema della povertà infatti è uno dei temi affrontati in relazione e per il quale si chiedono risorse a sostegno di chi, individui o famiglie, sono senza reddito.