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Quella dell’abolizione del super ticket è una battaglia che, come sindacati ed in particolare come sindacati dei pensionati, abbiamo condotto per anni da quando non solo le statistiche ma soprattutto il nostro osservatorio ci consegnavano che le persone, e in particolare gli anziani, cominciavano a rinunciare alle cure anche per motivi economici.

La lotta per un diritto universale alla salute, che ha dato come primo risultato l’istituzione del Servizio Sanitario Nazionale nel 1978, ha garantito che nel nostro Paese si potesse usufruire di uno dei migliori sistemi sanitari nel mondo.

A settembre del 2018, a 40 anni dalla riforma sanitaria, Cgil Cisl e Uil, a Salerno, avevano lanciato la piattaforma che restituiva forza al SSN ed era lì che formalmente si chiedeva l’abolizione del super ticket, con tutte le iniziative che da quel momento in poi si svilupparono in tutta Italia.

Ebbene, possiamo sostenere che è anche grazie alla battaglia del sindacato se nella scorsa Legge di bilancio il Ministro Speranza fece sua questa legittima richiesta, e se successivamente, la regione Toscana come la regione Lazio, dopo il confronto con le organizzazioni sindacali confederali e dei pensionati, anticiparono con proprie delibere un provvedimento che partirà in tutta Italia dal prossimo 1° settembre.

Per questi motivi che ci risultano fuori luogo le dichiarazioni trionfalistiche dell’Assessore Viale che fa suo un provvedimento che, se voleva, poteva adottare molto tempo fa.

Ma, come si sa, siamo in campagna elettorale e deve raccontare una storia diversa, perché in realtà, in questi anni, i liguri non solo hanno dovuto pagare, ma hanno anche peggiorato le proprie condizioni con una sanità che non è stata in grado di rispondere ai bisogni di tutti.

Privatizzazioni, liste d’attesa, territorio inesistente, inadeguatezza e incompetenza, è il risultato con il quale oggi i cittadini liguri si ritrovano a fare i conti.