1

La Rete Europea dei luoghi della Resistenza: proseguono gli incontri della “memoria”

Il 20 e 21 novembre 2019, nell’ambito della Rete  Europea dei luoghi della Resistenza, si sono svolte a Malaga le giornate in ricordo della memoria storica Spagnola.

Nella mattina del 20 novembre si è tenuto l’incontro istituzionale con gli interventi del Sindaco di Malaga e dei sindacati CCOO di Andalusia, dello SPI- CGIL e CGT francese.

Nel pomeriggio sono state depositate due corone di fiori nei luoghi simbolo della resistenza spagnola:

  • Il cimitero di San Rafael  è la più grande tomba della guerra civile in Spagna, chiuso nel 1987 e in via di trasformazione in parco pubblico “Luogo della Memoria“ del funesto eccidio durante la guerra civile spagnola.

Dagli scavi effettuati da volontari, studenti, operai sono stati riesumati 4.500 corpi di civili repubblicani e dei  loro famigliari,  fucilati e sepolti in 18 fosse comuni, molti irriconoscibili in quanto i corpi gettati nelle fosse erano stati coperti con calce viva.

Il Pantheon, dove sono stati depositati in singole scatole i resti riesumati, è coperto da una grande piramide in marmo in cui sono stati incisi i nomi di oltre 4100 persone.

Il muro dove hanno avuto luogo le fucilazioni, è stato conservato in ricordo degli eventi a fianco della piramide.

  • La ”Desbandàda“, il più grande massacro commesso dalle truppe nazionali spagnole sulla Carretera Malaga- Almeràa.

Le truppe fasciste italiane, quelle naziste tedesche e nazionaliste spagnole si stavano avvicinando alle città per conquistarle, migliaia di cittadini inermi decisero di sfuggire da una morte certa, più di 300 mila persone  il 7 febbraio 1937 si precipitarono sulla unica via di uscita dalla città, la Carretera Malaga-Almeràa, ma anche la più esposta al fuoco dell’aviazione italiana e tedesca  e ai bombardamenti dal mare di tre incrociatori spagnoli.

Migliaia di persone per lo più donne, bambini e anziani furono massacrati, non fu una guerra civile ma il più grande massacro di persone inermi che Malaga e la Spagna abbia mai conosciuto, paragonabile solo ai campi di sterminio di Hitler.

I media di allora non dissero nulla sul genocidio avvenuto, ma parlarono solo della conquista della città di Malaga.

Per 70 anni questo massacro restò sottaciuto, solo la memoria di chi si è salvato, ha potuto raccontare il ricordo di una lunga marcia, circondata da cadaveri ovunque, e dello sterminio di un popolo compiuto dagli eserciti italiani, tedeschi e dai nazionalisti spagnoli.

Di fronte a questi estremismi passati e presenti, la nostra iniziativa per ricordare la memoria, le battaglie in difesa della pace e della democrazia hanno ancora un senso, il rafforzamento  dei sistemi di integrazione è di grande importanza, poiché è vero che non può esserci progresso sociale  senza una pace duratura.

Penso che tutto ciò sia importate da trasmettere soprattutto ai giovani affinché conoscano  la storia e il passato e in modo che queste tragedie non si possano più ripetere e che non si cada più nei medesimi errori.

Camillo Costanzo
Segretario Spi Cgil Liguria