Dal 10 giugno fino a ottobre l’iniziativa di Cgil, Spi, Flai, Arci, Rete degli Studenti e Udu. Ripartono i campi di lavoro sui terreni confiscati, da Nord a Sud: tanti giovani volontari tra impiego, studio e formazione. Tappe nei luoghi simbolo
Tornano lunedì 10 giugno, e proseguono fino a ottobre, i “Campi della legalità 2019” promossi da Cgil, Spi Cgil, Flai Cgil, Arci, Rete degli studenti medi e Unione degli universitari. Sono in totale 27 le proposte su beni e terreni confiscati alle mafie, con campi che si svolgono da Nord a Sud Italia in 14 località: si comincia lunedì a Corleone e Crotone, si prosegue fino a ottobre con tante attività. “Da quando sono iniziati, nel 2004, i campi – spiega una nota – hanno ospitato migliaia di ragazze e ragazzi e hanno visto impegnati nel lavoro volontario anche tanti anziani, in un’ottica positiva di scambio di memoria e di confronto con i giovani”. Le iscrizioni e il calendario sono sul sito ufficiale.
Così gli organizzatori spiegano l’iniziativa: “Su terreni confiscati alle mafie, dal 2004 organizziamo campi di lavoro rivolti a giovani volontari provenienti da tutta Italia, in cui le attività lavorative si alternano a sessioni di studio, informazione e formazione sui temi della lotta alla mafia”.
Nella scorsa edizione sono stati circa 500 i partecipanti, che hanno alternato momenti di formazione e informazione sulla lotta alla mafia a incontri con parenti delle vittime e testimoni di giustizia, a presentazioni di libri, laboratori di musica, video, workshop di fotografia sociale e di giornalismo e tanto altro. Nell’edizione 2019 si propone dall’allevamento delle lumache a Santa Maria La Fossa (Caserta) a lavori di mietitura del grano, produzione di legumi, sistemazione e messa a dimora dei vigneti e delle piantine di pomodoro, vendemmia, raccolta dei pomodori e delle mandorle, fino al recupero dei borghi di Pentedattilo e Riace, modelli di accoglienza in Calabria.
Non mancheranno visite in luoghi simbolici come la casa di Totò Riina a Corleone, Portella della Ginestra – luogo dell’omonima strage del 1° maggio 1947, Casa Memoria Peppino Impastato a Cinisi, ma anche la tendopoli di Rosarno/San Ferdinando. Approfondimenti saranno dedicati a caporalato, agromafie, tratta degli esseri umani ma anche a realtà del territorio, come le fabbriche chimiche, la pineta di Sovereto e l’area marina protetta di Isola di Capo Rizzuto.
Focus sulle mafie al nord saranno realizzati con campi che si svolgeranno a Lecco, Campolongo Maggiore (Venezia) nelle ville confiscate all’ex boss Felice Maniero ‘Faccia d’Angelo’, Erbè (Verona), ma anche in Toscana con Suvignano #benecomune. A Lamezia Terme (Cz) i partecipanti potranno vivere un’esperienza di volontariato al Festival dei libri sulle mafie “Trame”, in programma dal 19 al 23 giugno. Una pacifica “occupazione” di spazi, dunque, abitati dalla presenza di centinaia di persone che si spendono con impegno e dedizione per costruire comunità alternative alle mafie.