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L’interrogativo sorge spontaneo: le donne, le lavoratrici, le madri, le pensionate e le studentesse del nostro Paese hanno veramente di che festeggiare 1’08 03 2024? Se si analizzano i dati dell’occupazione femminile del 2023, i dati dell’accesso delle donne all’Università e alle posizioni i chiave nelle aziende, i dati sulle misure di sostegno poste in atto verso le madri lavoratrici, per non parlare dei dati inerenti i femminicidi, la voglia di festeggiare passa immediatamente. Quando si analizzano i dati del lavoro femminile nel nostro Paese, apprendiamo che, pur salendo il tasso di occupazione delle donne tra i 15 e i 64 anni al 52,6% (+1,2 punti in un anno) rispetto al 2022, il livello di occupazione femminile in Italia è inferiore a quello di tutti gli altri Paesi dell’Unione europea. Insomma siamo all ‘ultimo poesto della classifica . Se il dato in incremento sembrerebbe essere incoraggiante, la qualità invece del lavoro riservato alle donne ci rigetta immediatamente nello sconforto : un lavoro spesso mal retribuito, precario e part time, caratterizzato da li velli contrattuali inferiori rispetto ai colleghi maschi e scarsissima presenza femminile negli incarichi direzionali. Se la laurea diventa un requisito fondamentale per una donna per migliorare la sua posizione lavorativa rispetto ad una diplomata o ad una donna con la sola licenzia media, sembra che nemmeno la laurea sia in grado di garantirle posizioni di pregio o decisionali. Basti analizzare i dati del «Rapporto Anvur 2023 – Analisi di genere» che evidenzia come dall’anno accademico 2011/12 a quello 2021/22, il numero di immatricolazioni femminili negli atenei superi quelle maschili di oltre 30mila unità con una percentuale di donne immatricolate del 55%. Ma le docenti universitarie sono di gran lunga inferiori ai docenti maschi e il salario di una laureata COIL CHIAVARI – Corso Garibaldi 49/1 – 0185 187151 RAPALLO – Corso Colombo 9 – 0185 67541 in molti casi non raggiunge i livelli di un laureato. I carichi famigliari incidono ancora profondamente nella vita delle donne lavoratrici eppure la cura dei figli e dei famigliari non autosufficienti grava ancora soprattutto su di loro, lo dimostra il dato sulle dimissioni volontarie delle madri lavoratrici, un dato che cresce ogni anno di almeno il 18%. Ciò è spia di quanto il nostro paese sia carente in strutture e misure atte a supportare le donne che rientrano al lavoro dopo la maternità. In ogni caso emerge una situazione di disparità inaccettabile che riguarda il salario: secondo l’Osservatorio INPS sul settore privato oggi una donna guadagna in media 8000 euro all’anno in meno di un uomo, questa gabbia salariale al ribasso costituisce per moltissime donne anche una vera e propria gabbia per la libertà personale, per la propria emancipazione e persino in molti casi la causa per cui si subiscono comportamenti maltrattanti all’interno delle famiglie. Il quadro non è confortante. Ma noi donne della CGIL ogni anno ci incontriamo nelle varie sedi nazionali e territoriali ci uniamo e condividiamo problematiche e situazioni con lo scopo di promuovere la parità di genere, per continuare il faticoso cammino che ha portato nel secolo scorso a grandi conquiste per migliorare ed avanzare sempre nella nostra battaglia di civiltà. Per questo 08 03 2024 la CDL di Chiavari ha organizzato la riunione confederale delle delegate delle varie categorie di lavoratrici del settore pubblico e privato nella sede della Croce Verde, un laboratorio attivo di condivisione delle esperienze di elaborazione di nuove idee per contribuire a diminuire la differenza di genere nel mondo del lavoro e non solo.

A cura della componente femminile della Camera del Lavoro del Tigullio e Golfo Paradiso