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Genova, oggi sciopero di 8 ore dei lavoratori del comparto gas/acqua

COMUNICATO STAMPA

Gas-acqua: oggi sciopero nazionale di otto ore per il rinnovo del contratto di lavoro

Oggi, venerdì 3 dicembre 2010 si è svolto lo sciopero con presidio dei lavoratori del settore gas acqua. Diverse centinaia di manifestanti si sono date appuntamento davanti alla sede di Iren di via ss Giacomo e Filippo. I lavoratori protestano per l’intera giornata e replicheranno lo sciopero il 14 di gennaio per l’ottenimento del rinnovo del contratto scaduto ormai da 11 mesi. L’iniziativa di lotta è stata decisa dalla Filctem Cgil per superare le posizioni intransigenti delle associazioni datoriali e, tra l’altro, per un aumento salariale dignitoso a fronte di proposte inaccettabili da parte padronale, per aumentare l’indennità di reperibilità ferma da 15 anni, per il consolidamento occupazionale riducendo i periodi di precariato a partire da quelli giovanili, per profili professionali più rispondenti alla realtà attuale; in particolare si deve superare l’intransigenza di Federutility (associazione delle aziende ex municipalizzate come il gruppo Iren di Genova) che vuole retribuire i lavoratori del settore idrico con aumenti inferiori a quelli del settore del gas nonostante il fatto che anche Federutility abbia sottoscritto l’attuale contratto unico di settore. La lotta proseguirà fino al raggiungimento delle richieste avanzate dal sindacato per un rinnovo contrattuale di settore in linea con quanto definito nei settori dell’energia e dell’elettrico.

Segreteria Filctem Cgil Genova

Genova, 3 dicembre 2010

 

A rischio i 200 posti di lavoro della centrale Enel di Genova Attenzione: apre in una nuova finestra. PDF

 

COMUNICATO STAMPA

Dopo la delibera emanata dalla Giunta Regionale della Liguria, di cui a livello sindacale si è venuti a conoscenza in data 5 luglio u.s. attraverso specifico incontro con l’Assessore alle Attività Produttive, indirizzata al Ministero dell’Ambiente per chiedere l’emanazione di una nuova Autorizzazione Integrata Ambientale che tenesse in considerazione la proposta Enel di ridimensionamento graduale della potenza, al fine di traguardare la scadenza della concessione al 2020, oggi, a distanza di circa quattro mesi, non abbiamo avuto nessun tipo di riscontro.

A questo si va ad aggiungere il rinvio della discussione del ricorso Enel al TAR del Lazio verso il Decreto  che era calendarizzata per il mese di ottobre.

La situazione di totale incertezza che si è venuta a delineare per il futuro della Centrale è ormai ad un livello di tensione non più sostenibile da parte dei 200 lavoratori, diretti ed indiretti, operanti nell’impianto che vedono messo a serio rischio il loro posto di lavoro.

Filctem Cgil – Flaei Cisl – Uilcem Uil di Genova chiedono all’Azienda, alle Istituzioni locali e al Ministero dell’Ambiente l’apertura di un tavolo di confronto per fare chiarezza ed avere risposte concrete, sul futuro del sito e dei lavoratori interessati.

Le Segreterie Territoriali di Genova
Filctem Cgil – Flaei Cisl– Uilcem Uil

Genova, 9 novembre 2010

Camera del Lavoro di Genova: allestimento permanente della mostra “Antifascismo e Democrazia” dedicata al 30 giugno 1960

30 giugno 60 giugno
30 giugno 60 giugno

La mostra “30 giugno 1960-30 giugno 2010: antifascismo e democrazia” è stata allestita in maniera permanente presso la sede della Camera del Lavoro Metropolitana di Genova in via San Giovanni d’Acri. La mostra è visitabile previa prenotazione contattando l’Ufficio di Segreteria ai numeri telefonici 010/6028227-228.
Sono passati cinquant’anni dalla sollevazione popolare scatenata dalla decisione del Movimento Sociale Italiano (MSI) di organizzare a Genova il proprio congresso. Partita dal capoluogo ligure – medaglia d’oro della Resistenza – l’ondata di dissenso si estese a tutta la penisola con la proclamazione dello sciopero generale indetto dalla sola Cgil, i morti di Licata, Reggio Emilia, Palermo e Catania, le cariche della polizia a Roma, la straordinaria partecipazione delle nuove generazioni alle mobilitazioni antifasciste culminate con la caduta del governo Tambroni.
Questi fatti, avvenuti nell’Italia del miracolo economico, determinarono la fine della stagione del centrismo e l’apertura di una fase politica nuova che avrebbe portato l’apertura a sinistra. Inoltre, proposero nuovamente al paese il problema del rapporto tra il diritto di partecipare e di manifestare e la gestione dell’ordine pubblico.

A quegli avvenimenti si intersecarono fermenti sociali nuovi che, a partire dalle lotte degli elettromeccanici e dalle prime iniziative di unità d’azione dei sindacati del nord Italia, avviarono quella che sarà definita la riscossa operaia degli anni sessanta. La difesa della democrazia e il rispetto della Costituzione, il ruolo della Cgil e le lotte del lavoro che con la loro iniziativa permisero al paese di uscire da quel vicolo cieco, furono il filo conduttore di quegli avvenimenti e sono oggi i riferimenti fondamentali dell’azione della Cgil.
La mostra ha l’obiettivo di ripercorrere i momenti più importanti di quei giorni partendo proprio dalle “giornate genovesi” per passare poi ai tragici avvenimenti che coinvolsero le altre città italiane.

 

Antonio Perziano
Segreteria Camera del Lavoro Metropolitana di Genova

 

Mediterranea delle Acque, comunicato della Rsu

Lettera aperta all’amministrazione comunale inviata per conoscenza all’ATO genovese

Apprendiamo dai giornali le dichiarazioni del gruppo Iren dove si sottolinea, con soddisfazione, che l’operazione “San Giacomo” farà di mediterranea delle acque un operatore in grado di competere ad armi pari con le multinazionali straniere dell’acqua.
Come dipendenti valutiamo positivamente che l’aumento di capitale ha salvaguardato il mantenimento dell’azionista maggioritario pubblico e che nel contempo, si va ad acquisire un importante partner industriale

Nel mentre siamo venuti a conoscenza, tramite i nostri delegati, che al tavolo nazionale della trattativa per il rinnovo del contratto gas acqua i rappresentanti del gruppo Iren (del quale fa parte Mediterranea delle Acque) dipingono scenari di crisi per il settore idrico arrivando alla richiesta di diversificare gli aumenti previsti per i lavoratori del gas da quelli dell’idrico, penalizzando in termini economici il nostro comparto

Ci saremmo aspettati da parte aziendale un atteggiamento più coerente al tavolo nazionale, ma di fatto dobbiamo constatare che si è preferito accodarsi alle realtà minori se non addirittura farsi portavoce convinti di istanze che hanno contribuito a dilazionare i tempi del rinnovo stesso

Infatti il nostro contratto e’ scaduto da sette mesi

Le proiezioni degli aumenti tariffari delle bollette dell’acqua decise per questi anni prevedono e contengono anche i costi dei rinnovi di contratto e sicuramente in quella sede non si e’ parlato di sconti per le aziende; invece le aziende del settore idrico tentano di farsi uno sconto sulle spalle dei lavoratori (con un minor aumento salariale nei confronti dei gasisti) e sui cittadini clienti degli acquedotti (che pagheranno gli aumenti già riconosciuti nella tariffa dell’ATO)

Il contratto nazionale e’ un momento importante per tutti i lavoratori sia in termini normativi che economici e lo e’ ancor di più  in un momento di crisi come questo, dove far mancare un apporto economico alle buste paga e’ doppiamente penalizzante; se poi le argomentazioni si dimostrano palesemente pretestuose, questo e’ per noi motivo di forte contrarietà.

Chiediamo all’amministrazione comunale un pronunciamento pubblico che contribuisca a sbloccare in tempi brevi il rinnovo del contratto intervenendo sulle aziende da lei controllate o partecipate che, fino a oggi, hanno svolto un ruolo negativo verso la propria associazione datoriale che siede al tavolo nazionale

R.S.U. Mediterranea delle Acque

Genova, 10 agosto 2010

 

Bocchiotti: per il sindacato l’accordo è valido

COMUNICATO STAMPA

Lo scorso 29 luglio 2010, presso la sede di Confindustria Genova, su mandato dell’assemblea dei lavoratori Bocchiotti sede, svoltasi il 26 luglio 2010 con votazione finale di 36 voti favorevoli, 7 astenuti, 0 contrari, è stato siglato l’accordo tra le OO.SS. e l’Azienda a conclusione del percorso di trattativa conseguente alla messa in mobilità di 35 lavoratori.

Il giorno seguente, presso la sede dell’Azienda, si è tenuta un’ulteriore assemblea per illustrare i termini dell’accordo siglato e per avere la riconferma del mandato ricevuto dai lavoratori nell’assemblea precedente.

L’accordo prevede:
– Un anno di cigs con anticipo delle quote da parte aziendale
– Un incentivo economico diversificato; di cui il 30% anticipato al momento della messa in cigs
I criteri concordati per l’accesso agli ammortizzatori sociali sono:
– Pensionabilità
– Volontarietà
– Criteri ex art. 5 l. 223/91 ( che si riferiscono in maniera paritetica alla situazione tecnico organizzativa, ai carichi familiari e all’anzianità aziendale.)

Vorremmo confermare che, esclusa la procedura di mobilità aperta dall’Azienda, tutte le rimanenti condizioni, compresa la cigs, sono frutto della trattativa svolta dalle OO.SS. e dalle RSU.

La votazione di tale assemblea ha riconfermato il mandato con 42 voti favorevoli, 4 astenuti, 0 contrari, comprendenti la stragrande maggioranza dei 35 lavoratori interessati.

Pertanto le OO.SS., a fronte della difficile situazione dei lavoratori coinvolti, ritengono positivo l’accordo siglato e lo riconfermano.

Le Segreterie
(FILCTEM CGIL-FEMCA CISL-UILCEM UIL)

Genova, 2 agosto 2010

Tessili: il 95% dei lavoratori approvano i contratti

La soddisfazione di Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uilta-Uil Proprio oggi a Milano i direttivi nazionali di Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uilta-Uil – a conclusione del percorso di consultazione svolto in tutti i posti di lavoro – hanno approvato le ipotesi di accordo per il rinnovo dei contratti della filiera tessile, abbigliamento, calzaturiero, pelletteria e settori vari.
La consultazione ha coinvolto circa 500.000 lavoratori e ha registrato una straordinaria adesione ai contenuti dei contratti che ha sfiorato il 95% dei lavoratori coinvolti.
Come si ricorderà, gli aumenti salariali nel triennio 2010-2013 prevedono un aumento medio complessivo di 102 euro.
Di rilievo il miglioramento delle normative: dal rafforzamento del diritto alla conservazione del posto di lavoro per i lavoratori affetti da gravi patologie, al miglioramento della previdenza integrativa; dall’introduzione – è la prima volta – dell’elemento di garanzia retributiva per i lavoratori privi della contrattazione di 2° livello, all’apertura di un percorso di innovazione del sistema degli inquadramenti professionali; dalla sessione annuale di confronto sulla politica industriale all’introduzione di una negoziazione di anticipo sulle flessibilità degli orari di lavoro.
Ora, “sulla scorta dei risultati ottenuti – conclude la nota unitaria dei direttivi nazionali – vanno rapidamente rinnovati i contratti ancora aperti per gli artigiani, i retifici, gli ombrelli e quello con Uniontessile Confapi”.

Roma, 9 luglio 2010

Filctem Cgil e Uilcem Uil su Face Laboratori Farmaceutici

Nota stampa. Face: la perdita di 39 posti di lavoro rappresenta sempre un evento tragico per lavoratori e famiglie. La trattativa e’ stata sempre seguita dalle OO.SS. e discussa con i lavoratori.

In riferimento all’articolo pubblicato in data 3 luglio 2010 sul vostro giornale, riguardante la società FACE, le scriventi Organizzazioni Sindacali vogliono precisare quanto segue.

La FACE ha chiuso il reparto produzione a seguito della perdita della commessa di Novartis Consumer Healt e ha mantenuto le attività legate alla gestione dei propri prodotti. Tale situazione ha generato un esubero di 39 dipendenti su un totale di 53.

E’ purtroppo evidente che qualsiasi trattativa sindacale che affronti tali problematiche risulti drammatica per i lavoratori che vengono coinvolti in pesanti processi di ristrutturazione aziendale.

Le scriventi OO.SS., dopo lunga e faticosa trattativa con l’azienda, hanno concordato l’attivazione della cassa integrazione straordinaria per un anno con pagamento anticipato e contemporaneamente l’apertura della procedura di mobilità per fare in modo che, una volta terminata la cassa integrazione, i lavoratori possano accedere anche a questo ammortizzatore sociale ed alle indennità ad esso collegate.

L’accordo prevede inoltre il pagamento da parte dell’azienda di una mensilità aggiuntiva a coloro che, a fine cassa integrazione, non troveranno ricollocazione ed entreranno in mobilità.

A tutti i lavoratori verrà altresì erogata una somma di 1500 euro netti in aggiunta ai trattamenti sopra esposti.

Vogliamo precisare che la trattativa è stata costantemente discussa con i lavoratori e, infine, approvata all’unanimità dagli stessi.

Le precisazioni sui contenuti dell’accordo che abbiamo voluto evidenziare non costituiscono per le scriventi OO.SS. alcun trofeo da esibire perché la perdita di 39 posti di lavoro rappresenta sempre un evento tragico per i lavoratori e le loro famiglie.

Come già detto personalmente a ciascuno di loro, le scriventi OO.SS. sono e saranno a disposizione dei lavoratori per affrontare questa difficile situazione.

Le Segreterie
FILCTEM CGIL – UILCEM UIL

Genova, 7 luglio 2010

30 giugno 1960 – 30 giugno 2010: la lettera di Nerina Negro

Limite sull’Arno, 25 giugno 2010

Pregiatissimo Segretario
Camera del lavoro Metropolitana di Genova

Tra pochi giorni ricorre il 50° anniversario del 30 giugno I960, la “Rivoluzione dei galantuomini” che riuscì ad impedire a Genova, cit­tà medaglia d’oro della Resistenza, il raduno fascista.

Da anni ormai erano in crisi Genova e le sue industrie, a maggioranza statali, smobilitate per aiutare gli interessi dei gruppi monopolistici, e anche in campo nazionale la situazione politica andava degenerandosi, tanto che era stato permesso al M.S.I. di svolgere il proprio congresso proprio a Genova il 2 luglio, a pochi passi dal Sacrario dei Partigiani e nello stesso periodo in cui avvennero le stragi di Forte San Giuliano,
di Portofino, di Cravasco, del Turchino.

L’intera città presto si mobilitò affinchè ciò non avvenisse e nume­rose furono le assemblee nelle fabbriche, nei sindacati, nelle associazio­ni e la Camera Confederale del Lavoro di Genova si mise alla testa di tut­to il movimento, a cui parteciparono, uomini delle più diverse ideologie.

Il 25 giugno si svolse una grandiosa manifestazione, organizzata dalla Federazione giovanile dei partiti democratici, durante la quale i giovani dalle magliette a righe multicolori, secondo la moda di quei giorni, si trovarono inaspettatamente ad affrontare la polizia che voleva impedirla.

Il 28 giugno in un grande comizio in Piazza della Vittoria parlò il. Sen. Sandro Pertini.

Il 30 giugno un immenso corteo, organizzato dalla Camera Confederale del Lavoro di Genova, a cui parteciparono circa 100.000 persone, con alla te­sta tutti i capi della Resistenza genovese ed italiana, dirigenti sindaca­li e politici, era aperto dai gonfaloni di molte città e fu uno spettacolo di forza impressionante. La colonna era lunga oltre due chilometri a tutti cantavano l’inno di Mameli, un coro possente.

Il corteo proseguì ordinato per via XX Settembre, si arrestò davanti al Sacrario dei Partigiani a deporre il proprio omaggio e proseguì per Piazza della Vittoria ad ascoltare le parole di Pigna, Segretario della Camera del Lavoro.

Dopo il comizio, centomila persone cominciarono a disperdersi, a risa­lire via XX Settembre verso piazza De Ferrari per scendere a Caricamento, ai capolinea tramviari, quando all’improvviso si scatenò l’inferno.

Con violenza le camionette della “Celere” aggredirono i manifestanti e vennero messi in azione gli idranti.

La reazione fu immediata e venne risposto con la violenza alla violenza fino al punto che la battaglia assunse proporzioni allarmanti e la situa­zione ritornò normale soltanto quando il Presidente dell’ANPI, a bor­do di un’auto con un funzionario di polizia, parlò ai dimostranti assicu­rando che le forze di polizia sarebbero state ritirate.

Il giorno dopo la città era in stato d’assedio e la tensione era al massimo, quando finalmente dalla Prefettura arrivò la comunicazione che il congresso del MSI non avrebbe avuto luogo.

La grande lotta unitaria aveva avuto il suo vittorioso epilogo e le numero­se manifestazioni che seguirono quella di Genova si svolsero in molte città italiane con lotte sanguinose ottennero che il governo che si regge­va con i voti fascisti si dimettesse travolto dallo sdegno popolare.

Ho voluto ricordare e documentare quel periodo, perché anch’io l’ho vis­suto personalmente con intensità e ricordo con commozione il ritorno a casa soltanto a tarda sera di mio padre Senatore Antonio Negro, ex Segretario Responsabile della Camera Confederale del Lavoro di Genova, che nonostante la sua età, fu presente anche a quella manifestazione e si era trovato in mezzo alla battaglia che lo aveva fatto sentire ancora giovane e fiero della gioventù genovese per il contributo fondamentale dato all’esito vittorioso della lotta antifascista.

Chimici, oggi a Milano la stesura definitiva del contratto

Oggi a Milano, Federchimica, Farmindustria e i segretari generali di Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uilcem-Uil, Alberto Morselli, Sergio Gigli, Augusto Pascucci, hanno proceduto alla stesura definitiva (la cosiddetta “collazione”) del contratto del settore chimico-farmaceutico (oltre 200.000 i lavoratori interessati, impiegati in più di 1700 imprese) sottoscritto lo scorso 18 dicembre 2009 e successivamente approvato dai lavoratori del settore.
Il contratto prevede un aumento medio complessivo di 150 euro nel triennio 2010 – 2012, di cui 135 euro distribuiti sui minimi; 13 euro sui Fondi integrativi pensionistico e sanitario (“Fonchim” e “Faschim”, n.d.r.); 2 euro mensili in più di rivalutazione del premio per tutti quei lavoratori impiegati in imprese che non attuano la contrattazione di 2° livello. Inoltre per i
lavoratori in turno continuo sale di un euro l’indennità, che aumenta anche per i quadri (a 190 euro per la categoria A e a 100 euro per la B).
Di rilievo, il nuovo contratto fornisce un forte impulso alla estensione della contrattazione di 2° livello (estesa la soglia dimensionale delle imprese dai precedenti 100 agli attuali 70 dipendenti); un aumento dell’attività formativa per i rappresentanti dei lavoratori su salute, sicurezza, ambiente e l’istituzione di un apposito libretto nel quale saranno registrati i percorsi formativi di ciascuno; un piano straordinario di formazione continua, in particolare rivolto ai lavoratori in cassa integrazione e mobilità; il contrasto alla precarietà, definendo – in via sperimentale – l’allungamento del periodo di prova per i giovani di prima occupazione, a fronte dell’ inserimento a tempo indeterminato.

Roma, 16 giugno 2010

Programma per le celebrazioni del cinquantesimo anniversario dei fatti del giugno – luglio 60

deplian 30 giugno 1960

Programma per le celebrazioni del cinquantesimo anniversario dei fatti del giugno – luglio 60
“A cinquant’anni dal 30 giugno 1960: per una fase politica nuova, per la difesa del lavoro, dei diritti, della democrazia e della Costituzione”

MERCOLEDÌ 30 GIUGNO 2010 ore 9,30 – 13,00
SALONE DEL MAGGIOR CONSIGLIO
PALAZZO DUCALE GENOVA

Presentazione
Walter Fabiocchi, Segretario Generale Camera del Lavoro Metropolitana di Genova
Saluto delle Istituzioni
Marta Vincenzi, Sindaco di Genova
Alessandro Repetto, Presidente Provincia di Genova
Claudio Burlando, Presidente Regione Liguria
Saluto di
Raimondo Ricci, Presidente Nazionale ANPI
Relazione di Paolo Arvati, sociologo
“Giugno 1960: Cinquant’anni dopo”

Interventi
Enrico Beltrametti, Professore emerito e già Rettore dell’Università di Genova
Fulvio Cerofolini, Presidente Anpi Genova
Fernanda Contri, Presidente Emerito della Corte Costituzionale
Curzio Maltese, Inviato e commentatore de La Repubblica
Moni Ovadia, attore musicista e regista
Conclusioni
Enrico Panini, Segretario nazionale Cgil

MERCOLEDÌ 30 GIUGNO 2010
ore 17.00 – PIAZZA DELLA VITTORIA
Oggi come allora per la difesa dei diritti, della democrazia e della Costituzione

ORE 17.30 – CORTEO LUNGO VIA XX SETTEMBRE
DEPOSIZIONE FIORI AL SACRARIO DEI PARTIGIANI
ORE 18.00 – PIAZZA DE FERRARI
SALUTO DEL SINDACO DI GENOVA
MARTA VINCENZI
intervento di
ENRICO PANINI
SEGRETARIO NAZIONALE CGIL
con la partecipazione di
PAOLO ROSSI

Concerto in piazza De Ferrari a partire dalla 19.30 con i gruppi

WHAT CHEER? BRIGADE
CISCO
AFRICA UNITE

MOSTRA ICONOGRAFICA
“30 GIUGNO 1960 – 30 GIUGNO 2010: ANTIFASCISMO E DEMOCRAZIA”

A cinquant’anni dalla sollevazione popolare del giugno – luglio 1960 contro la decisione del Movimento Sociale Italiano di organizzare a Genova il proprio congresso, la mostra ripropone al pubblico gli eventi che determinarono la caduta del Governo Tambroni. La rassegna ripercorre i momenti salienti di quei giorni, a partire dalle “giornate genovesi”, per passare agli avvenimenti che coinvolsero tragicamente Licata, Reggio Emilia, Palermo, Catania e Roma. Gli scatti fotografici provengono da: Studio Publifoto di Giorgio Bergami, Archivio della Cdlt-Cgil Reggio Emilia, Fotoarchivi & Multimedia s.r.l..
La mostra, curata dalla Camera del Lavoro Metropolitana di Genova con la collaborazione di Goffredo Riccelli, è costituita anche da foto e materiale storico e di archivio proveniente dall’Istituto Ligure per la storia della Resistenza e dell’Età contemporanea di Genova, dall’Archivio Centrale dello Stato, dal Centro Ligure di Storia Sociale di Genova, dalla Biblioteca Universitaria di Genova, dalla Biblioteca “Luciano Lama” di Roma, nonché da documenti tratti dall’archivio on line de “l’Unità”.
La mostra è visitabile dal 16 giugno al 23 giugno presso la Sala incontri della Regione Liguria in piazza De Ferrari a Genova con orario 9 – 13, 14.30 – 18.30 e dal 26 giugno al 30 giugno presso il Loggiato del Maggior Consiglio di Palazzo Ducale con orario 9 – 19.
Ingresso gratuito

RASSEGNA CINEMATOGRAFICA
“30 GIUGNO 1960 – 30 GIUGNO 2010: ANTIFASCISMO E DEMOCRAZIA”

Sala Sivori – Sal. Santa Caterina, 12 r – Genova
31 maggio – 21 giugno 2010

Lunedì 31 maggio 2010 ore 21,00
IL FEDERALE
Regia: Luciano Salce
Casa di produzione: Isidoro Broggi e Renato Libassi per D.D.L.
Anno di produzione: 1961

Durante l’occupazione tedesca di Roma, ad Arcovazzi, un graduato delle brigate nere, zelante ed ambizioso, viene affidato il compito di catturare il professor Bonafé, un eminente filosofo antifascista, per farne un forzato propagandista della pericolante repubblica sociale. Ma se l’arresto del mitissimo professor Bonafé è un’impresa facile, il viaggio di ritorno a Roma dal natale paesino abruzzese dov’egli s’era rifugiato presenta non poche difficoltà. Attraverso mille peripezie, pericoli e strani incontri, il fascista e l’antifascista si perdono e si ritrovano. Insieme, giungono alla periferia della capitale. E’ il 4 giugno del 1944. Arcovazzi, indossata una divisa da federale trovata per caso alle porte della città ed ignaro del fatto che Roma è stata occupata dagli Alleati, avanza tranquillo per la strada, ma è subito afferrato e malmenato dalla folla. A salvarlo è il professor Bonafé, il quale gli offre la propria giacca di borghese, quasi a suggellare l’amicizia, inconsueta e rara, che le vicissitudini sopportate insieme hanno fatto nascere fra due uomini tanto diversi per convinzioni, temperamento ed educazione.

Lunedì 7 giugno 2010 ore 21,00
CRONACHE DI POVERI AMANTI
Regia: Carlo Lizzani
Casa di produzione: Coop. Spettatori Produttori Cinematografici
Anno di produzione: 1953

Il film, tratto dall’omonimo romanzo di Vasco Pratolini, si svolge intorno al 1925. Mario, giovane tipografo fiorentino, per essere più vicino alla sua fidanzata, Bianca, va ad abitare nella breve via del Corno e fa amicizia col maniscalco “Maciste”, suo padrone di casa, e col fruttivendolo Ugo, tutti e due antifascisti. Accade che Alfredo Campolmi, proprietario di una pizzicheria, essendosi rifiutato di versare certi contributi al partito, viene selvaggiamente bastonato dai fascisti. Al capezzale del Campolmi, all’ospedale, Mario incontra spesso la moglie Milena, amica della sua fidanzata, Bianca, e se ne innamora: egli rompe il fidanzamento con Bianca.
In un conflitto notturno con gli squadristi, Maciste viene ucciso; Ugo, ferito, si rifugia in casa della “signora”, una strozzina che controlla gli interessi della contrada. Essendosi innamorato di Gesuina, la servetta, Ugo, una volta guarito, la sposa. Anche Alfredo Campolmi muore: Mario e Milena si sono confessati il loro amore, ma, per pietà verso il defunto, si separano.
Più tardi anche Mario viene arrestato dalla polizia. Nastro d’argento 1954 per la miglior musica e per la scenografia. Premio speciale della giuria al Festival di Cannes del 1954.

Lunedì 14 giugno 2010 ore 21,00
CRISTO SI È FERMATO A EBOLI
Regia: Francesco Rosi
Casa di produzione: Franco Cristaldi per VIDES
CINEMATOGRAFICA, RAI 2, ACTION FILM (PARIGI)
Anno di produzione: 1979

Nel 1935, il medico-pittore torinese Carlo Levi, condannato al confino dalla dittatura fascista, scortato da due carabinieri, scende dal treno alla stazione di Eboli: “Cristo si è davvero fermato a Eboli, dove la strada e il treno abbandonano la costa di Salerno e il mare, e si addentrano nelle desolate terre di Lucania. Cristo non è mai arrivato qui, né vi è arrivato il tempo, né l’anima individuale, né la speranza, né il legame tra le cause e gli effetti, la ragione e la Storia”. Il viaggio prosegue in pullman e quindi in automobile. Raggiunto Aliano, Carlo inizia a fare piccole passeggiate giornaliere in compagnia del cane Barone e lentamente entra in contatto con la popolazione che finisce per imporre, tanto a lui quanto al podestà fascista, di esercitare la professione di medico. La sorella Luisa lo raggiunge e Carlo si trasferisce con lei in una casa dove la domestica Giulia si dedica a loro. Carlo comincia così a dedicarsi alla pittura, scambia qualche parola con gli abitanti, con il podestà, con il misterioso Don Trajella. La conquista dell’Abissinia gli riconsegna la libertà. Tornato a Torino carico di ricordi, Carlo scriverà un libro per ricordare questa esperienza. David di Donatello 1979 per miglior regia e miglior film (ex-aequo con “L’albero degli zoccoli” di Ermanno Olmi e “Dimenticare Venezia” di Franco Brusati).

Lunedì 21 giugno 2010 ore 21,00
alla presenza del regista Mimmo Calopresti
I RIBELLI
Casa di produzione: Unitelefilm
Anno di produzione: 2010

Il 1960 è un anno di svolta. L’Italia vive un momento di forte instabilità politica determinato dalla crisi del centrismo. Attraverso l’uso di materiale di repertorio e il racconto di politici ed esponenti sindacali, il documentario rappresenta i fatti del giugno-luglio 1960 verificatisi durante il governo monocolore democristiano formato dall’On. Tambroni con i voti decisivi del MSI. Gli scioperi e le proteste dei partiti politici e dei movimenti sindacali, la reazione di migliaia di manifestanti, l’irruzione dei giovani sulla scena politica (i cosiddetti “ragazzi con le magliette a strisce”), il dilagarsi delle sommosse in tutto il Paese, a partire dalla città medaglia d’oro della Resistenza. Le vicende storiche si intersecano con le grandi trasformazioni culturali che hanno caratterizzato tutto il decennio e che sono raccontate da un gruppo rappresentativo dell’entourage culturale del tempo, da Paolo Pietrangeli a Giuliano Montaldo, proponendo così uno sguardo a 360° sui moti che hanno rappresentato la prima protesta dell’Italia moderna: dunque, il rovesciamento di uno status quo da decenni radicato nell’ideologia fascista; dunque l’avvento di un’“alternativa” antifascista e il maturare di una nuova coscienza anticapitalistica, entrambi precursori del mutamento d’epoca che vedrà il suo apice nei moti del ’68.

Cinquantesimo anniversario dei fatti del giugno/luglio 1960

Le Camere del Lavoro di Genova, Reggio Emilia, Palermo, Catania e Roma, congiuntamente con la Fondazione Di Vittorio, la Cgil e l’Anpi, ricordano gli avvenimenti del giugno-luglio 1960, la mobilitazione popolare di Genova contro il Congresso del Msi che si doveva tenere in città, la proclamazione dello sciopero generale indetto dalla sola Cgil, i morti di Licata, Reggio Emilia, Palermo e Catania, le cariche della polizia a Roma, la straordinaria partecipazione delle nuove generazioni alle mobilitazioni antifasciste culminate nella caduta del governo Tambroni.
Questi fatti, avvenuti nell’Italia del miracolo economico, determinarono la fine della stagione del centrismo e l’apertura di una fase politica nuova che avrebbe portato all’apertura a sinistra.
Inoltre, essi proposero nuovamente al paese il problema del rapporto tra il diritto di partecipare e di manifestare e la gestione dell’ordine pubblico.
Quegli avvenimenti si intersecarono a fermenti sociali nuovi che, a partire dalle lotte degli elettromeccanici e dalle prime iniziative di unità d’azione dei sindacati nel nord Italia, avviavano quella che sarà definita la riscossa operaia degli anni sessanta.
La difesa della democrazia e il rispetto della Costituzione, il ruolo della Cgil e le lotte del lavoro che con la loro iniziativa permisero al paese di uscire da quel vicolo cieco, furono il filo conduttore di quegli avvenimenti e sono oggi i riferimenti fondamentali dell’azione della Cgil.
“Domani dalle 14 alle 20 tutte le categorie di lavoratori della Provincia di Genova scenderanno in sciopero generale, in segno di protesta contro l’annunciata adunata fascista a Genova”: così le prime righe del comunicato della Segreteria della Camera Confederale del Lavoro, con il quale si proclamava lo sciopero generale per giovedì 30 giugno 1960. A 50 anni da quegli avvenimenti, con la ristampa del volume di Anton Gaetano Parodi “Le giornate di Genova”, la Camera del Lavoro metropolitana di Genova contribuisce al ricordo dei fatti che coinvolsero l’intera città con una grande mobilitazione antifascista a difesa dei principi costitutivi della democrazia repubblicana. La precisa cronaca di Anton Gaetano Parodi, raccolta nel volume, rappresenta un resoconto puntuale degli avvenimenti dove, come scrive Giorgio Amendola nella prefazione, il lettore troverà “(…) una testimonianza esatta, ed assieme appassionante, di quello che realmente è avvenuto a Genova nei giorni e nelle settimane che hanno preceduto il 1 luglio 1960, il giorno in cui il Governo Tambroni fu costretto ad arrendersi di fronte alla manifesta volontà del popolo genovese”.

Tratto dalla ristampa, a cura della Camera del Lavoro Metropolitana di Genova in occasione del cinquantesimo anniversario dei fatti del giugno/luglio 1960, de “Le giornate di Genova“ di Anton Gaetano Parodi per Editori Riuniti University Press

gli eventi sono gratuiti

sponsor:

Autorità Portuale di Genova – Compagnia portuale Pietro Chiesa – Culmv P. Batini