Home Blog Pagina 418

La Segreteria della C.d.L.M. su Aster

COMUNICATO STAMPA

Genova, 20 gennaio 2011. La manifestazione di oggi dei dipendenti Aster ha, in maniera  evidente, messo in luce il disagio che stanno da tempo vivendo questi lavoratori stretti tra un’azienda, che con il suo azionista (il Comune) non ha ancora deciso quale sarà l’assetto futuro ed una massiccia, quanto inutilmente scandalistica campagna stampa portata avanti solo da alcuni, tesa soltanto a discreditare gli stessi, il loro modo di operare e a creare le condizioni per una frantumazione degli assetti aziendali con l’unico risultato di creare una giungla di appalti e subappalti.
Si è addirittura teorizzata l’abnormità della loro retribuzione rispetto ai risparmi che potrebbero essere effettuati se a questi lavoratori fossero applicati contratti e condizioni diverse.
Sanno questi solerti moralizzatori di cosa stanno parlando? Del perché in un’azienda si applica un contratto e non un altro? Delle battaglie che come Camera del Lavoro, insieme alla categoria degli edili stiamo da tempo portando avanti per fare avere anche ai dipendenti delle aziende del settore, che operano insieme ad Aster, diritti minimi quali spogliatoi, mensa, un orario di lavoro definito, una stabilizzazione del rapporto di lavoro?
Sono queste le soluzioni per non avere più buchi nelle strade o un verde pubblico apprezzabile? Diciamo orgogliosamente di no. Vogliamo che anche questi lavoratori usufruiscano di diritti, e la strada non è toglierli a chi se li è conquistati e, in questa battaglia di civiltà di  augureremmo di essere sostenuti dalla stampa locale.

Siamo naturalmente sempre aperti a confronti per efficientare il servizio di Aster. Nell’ultimo anno sono stati fatti accordi in tal senso che hanno cambiato condizioni storiche per i lavoratori. Così come siamo consapevoli che la sciagurata manovra economica del Governo ha colpito soprattutto le risorse per gli enti locali, obbligandoli a tagli sui servizi erogati. Ma vogliamo chiarezza sul futuro, in primis dall’amministrazione comunale.

Chiediamo l’immediata apertura di un confronto finalizzato a definire lo sviluppo di questa azienda e non il suo scioglimento, perché questo e non altro sarebbe la separazione delle attività. Chiediamo un forte e definitivo impegno del Comune di Genova per la continuità della pubblicità aziendale, per la garanzia del servizio, per il mantenimento occupazionale e contrattuale. Su questi argomenti, la Cgil, in tutte le sue articolazioni, sarà a fianco dei lavoratori Aster.

La Segreteria
Camera del Lavoro Metropolitana di Genova

La mobilitazione ha pagato: Aster rimane ente strumentale del Comune di Genova

Il verbale dell’incontro tra Comune di Genova, ASTER ed Organizzazioni Sindacali tenutosi il 28 gennaio scorso ed il volantino predisposto dalla R.S.U.31

La pensione spezzata: 11/01/2011 presidio a Roma

Comunicato Stampa

“La pensione spezzata”: l’11 gennaio a Roma presidio dei lavoratori elettrici e telefonici davanti la camera dei deputati contro le norme previdenziali previste dalla legge 122/201

Martedì 11 gennaio, dalle 14.00 alle 18.00, presidio dei lavoratori elettrici e telefonici presso la Camera dei Deputati (piazza Monte Citorio) contro le modifiche introdotte dalla legge 122 del 31 luglio 2010 che ha abrogato le norme che garantivano il trasferimento non oneroso della posizione contributiva dai Fondi speciali all’Assicurazione generale obbligatoria dell’Inps.

“La nuova disciplina – dichiarano le organizzazioni sindacali Filctem-Cgil, Flaei-Cisl, Uilcem-Uil –  penalizza oltremodo i Lavoratori interessati, senza prevedere alcuna forma di salvaguardia per coloro che perdono o rischiano di perdere il diritto a pensione,  né tantomeno per coloro che hanno già cessato l’attività lavorativa e avrebbero maturato il diritto a pensione dopo il 30 giugno 2010”.

Per effetto di queste modifiche “inique” , i lavoratori elettrici e telefonici che non hanno maturato il diritto alla  pensione dovranno pagare costosi oneri di ricongiunzione o, in alternativa, ricorrendo all’istituto della totalizzazione, si vedranno decurtare di oltre il 30% l’assegno che avrebbero ricevuto dal Fondo di categoria o dall’Assicurazione generale a cui hanno versato i contributi.

Modifiche di cui i sindacati, mobilitati da mesi, chiedono la revisione.

“Con questo presidio – concludono –  intendiamo non far passare la delicata questione  sotto il silenzio totale dell’opinione pubblica e dei mezzi di informazione”.

Roma, 4 gennaio 2011

Genova, oggi sciopero di 8 ore dei lavoratori del comparto gas/acqua

COMUNICATO STAMPA

Gas-acqua: oggi sciopero nazionale di otto ore per il rinnovo del contratto di lavoro

Oggi, venerdì 3 dicembre 2010 si è svolto lo sciopero con presidio dei lavoratori del settore gas acqua. Diverse centinaia di manifestanti si sono date appuntamento davanti alla sede di Iren di via ss Giacomo e Filippo. I lavoratori protestano per l’intera giornata e replicheranno lo sciopero il 14 di gennaio per l’ottenimento del rinnovo del contratto scaduto ormai da 11 mesi. L’iniziativa di lotta è stata decisa dalla Filctem Cgil per superare le posizioni intransigenti delle associazioni datoriali e, tra l’altro, per un aumento salariale dignitoso a fronte di proposte inaccettabili da parte padronale, per aumentare l’indennità di reperibilità ferma da 15 anni, per il consolidamento occupazionale riducendo i periodi di precariato a partire da quelli giovanili, per profili professionali più rispondenti alla realtà attuale; in particolare si deve superare l’intransigenza di Federutility (associazione delle aziende ex municipalizzate come il gruppo Iren di Genova) che vuole retribuire i lavoratori del settore idrico con aumenti inferiori a quelli del settore del gas nonostante il fatto che anche Federutility abbia sottoscritto l’attuale contratto unico di settore. La lotta proseguirà fino al raggiungimento delle richieste avanzate dal sindacato per un rinnovo contrattuale di settore in linea con quanto definito nei settori dell’energia e dell’elettrico.

Segreteria Filctem Cgil Genova

Genova, 3 dicembre 2010

 

A rischio i 200 posti di lavoro della centrale Enel di Genova Attenzione: apre in una nuova finestra. PDF

 

COMUNICATO STAMPA

Dopo la delibera emanata dalla Giunta Regionale della Liguria, di cui a livello sindacale si è venuti a conoscenza in data 5 luglio u.s. attraverso specifico incontro con l’Assessore alle Attività Produttive, indirizzata al Ministero dell’Ambiente per chiedere l’emanazione di una nuova Autorizzazione Integrata Ambientale che tenesse in considerazione la proposta Enel di ridimensionamento graduale della potenza, al fine di traguardare la scadenza della concessione al 2020, oggi, a distanza di circa quattro mesi, non abbiamo avuto nessun tipo di riscontro.

A questo si va ad aggiungere il rinvio della discussione del ricorso Enel al TAR del Lazio verso il Decreto  che era calendarizzata per il mese di ottobre.

La situazione di totale incertezza che si è venuta a delineare per il futuro della Centrale è ormai ad un livello di tensione non più sostenibile da parte dei 200 lavoratori, diretti ed indiretti, operanti nell’impianto che vedono messo a serio rischio il loro posto di lavoro.

Filctem Cgil – Flaei Cisl – Uilcem Uil di Genova chiedono all’Azienda, alle Istituzioni locali e al Ministero dell’Ambiente l’apertura di un tavolo di confronto per fare chiarezza ed avere risposte concrete, sul futuro del sito e dei lavoratori interessati.

Le Segreterie Territoriali di Genova
Filctem Cgil – Flaei Cisl– Uilcem Uil

Genova, 9 novembre 2010

Camera del Lavoro di Genova: allestimento permanente della mostra “Antifascismo e Democrazia” dedicata al 30 giugno 1960

30 giugno 60 giugno
30 giugno 60 giugno

La mostra “30 giugno 1960-30 giugno 2010: antifascismo e democrazia” è stata allestita in maniera permanente presso la sede della Camera del Lavoro Metropolitana di Genova in via San Giovanni d’Acri. La mostra è visitabile previa prenotazione contattando l’Ufficio di Segreteria ai numeri telefonici 010/6028227-228.
Sono passati cinquant’anni dalla sollevazione popolare scatenata dalla decisione del Movimento Sociale Italiano (MSI) di organizzare a Genova il proprio congresso. Partita dal capoluogo ligure – medaglia d’oro della Resistenza – l’ondata di dissenso si estese a tutta la penisola con la proclamazione dello sciopero generale indetto dalla sola Cgil, i morti di Licata, Reggio Emilia, Palermo e Catania, le cariche della polizia a Roma, la straordinaria partecipazione delle nuove generazioni alle mobilitazioni antifasciste culminate con la caduta del governo Tambroni.
Questi fatti, avvenuti nell’Italia del miracolo economico, determinarono la fine della stagione del centrismo e l’apertura di una fase politica nuova che avrebbe portato l’apertura a sinistra. Inoltre, proposero nuovamente al paese il problema del rapporto tra il diritto di partecipare e di manifestare e la gestione dell’ordine pubblico.

A quegli avvenimenti si intersecarono fermenti sociali nuovi che, a partire dalle lotte degli elettromeccanici e dalle prime iniziative di unità d’azione dei sindacati del nord Italia, avviarono quella che sarà definita la riscossa operaia degli anni sessanta. La difesa della democrazia e il rispetto della Costituzione, il ruolo della Cgil e le lotte del lavoro che con la loro iniziativa permisero al paese di uscire da quel vicolo cieco, furono il filo conduttore di quegli avvenimenti e sono oggi i riferimenti fondamentali dell’azione della Cgil.
La mostra ha l’obiettivo di ripercorrere i momenti più importanti di quei giorni partendo proprio dalle “giornate genovesi” per passare poi ai tragici avvenimenti che coinvolsero le altre città italiane.

 

Antonio Perziano
Segreteria Camera del Lavoro Metropolitana di Genova

 

Mediterranea delle Acque, comunicato della Rsu

Lettera aperta all’amministrazione comunale inviata per conoscenza all’ATO genovese

Apprendiamo dai giornali le dichiarazioni del gruppo Iren dove si sottolinea, con soddisfazione, che l’operazione “San Giacomo” farà di mediterranea delle acque un operatore in grado di competere ad armi pari con le multinazionali straniere dell’acqua.
Come dipendenti valutiamo positivamente che l’aumento di capitale ha salvaguardato il mantenimento dell’azionista maggioritario pubblico e che nel contempo, si va ad acquisire un importante partner industriale

Nel mentre siamo venuti a conoscenza, tramite i nostri delegati, che al tavolo nazionale della trattativa per il rinnovo del contratto gas acqua i rappresentanti del gruppo Iren (del quale fa parte Mediterranea delle Acque) dipingono scenari di crisi per il settore idrico arrivando alla richiesta di diversificare gli aumenti previsti per i lavoratori del gas da quelli dell’idrico, penalizzando in termini economici il nostro comparto

Ci saremmo aspettati da parte aziendale un atteggiamento più coerente al tavolo nazionale, ma di fatto dobbiamo constatare che si è preferito accodarsi alle realtà minori se non addirittura farsi portavoce convinti di istanze che hanno contribuito a dilazionare i tempi del rinnovo stesso

Infatti il nostro contratto e’ scaduto da sette mesi

Le proiezioni degli aumenti tariffari delle bollette dell’acqua decise per questi anni prevedono e contengono anche i costi dei rinnovi di contratto e sicuramente in quella sede non si e’ parlato di sconti per le aziende; invece le aziende del settore idrico tentano di farsi uno sconto sulle spalle dei lavoratori (con un minor aumento salariale nei confronti dei gasisti) e sui cittadini clienti degli acquedotti (che pagheranno gli aumenti già riconosciuti nella tariffa dell’ATO)

Il contratto nazionale e’ un momento importante per tutti i lavoratori sia in termini normativi che economici e lo e’ ancor di più  in un momento di crisi come questo, dove far mancare un apporto economico alle buste paga e’ doppiamente penalizzante; se poi le argomentazioni si dimostrano palesemente pretestuose, questo e’ per noi motivo di forte contrarietà.

Chiediamo all’amministrazione comunale un pronunciamento pubblico che contribuisca a sbloccare in tempi brevi il rinnovo del contratto intervenendo sulle aziende da lei controllate o partecipate che, fino a oggi, hanno svolto un ruolo negativo verso la propria associazione datoriale che siede al tavolo nazionale

R.S.U. Mediterranea delle Acque

Genova, 10 agosto 2010

 

Bocchiotti: per il sindacato l’accordo è valido

COMUNICATO STAMPA

Lo scorso 29 luglio 2010, presso la sede di Confindustria Genova, su mandato dell’assemblea dei lavoratori Bocchiotti sede, svoltasi il 26 luglio 2010 con votazione finale di 36 voti favorevoli, 7 astenuti, 0 contrari, è stato siglato l’accordo tra le OO.SS. e l’Azienda a conclusione del percorso di trattativa conseguente alla messa in mobilità di 35 lavoratori.

Il giorno seguente, presso la sede dell’Azienda, si è tenuta un’ulteriore assemblea per illustrare i termini dell’accordo siglato e per avere la riconferma del mandato ricevuto dai lavoratori nell’assemblea precedente.

L’accordo prevede:
– Un anno di cigs con anticipo delle quote da parte aziendale
– Un incentivo economico diversificato; di cui il 30% anticipato al momento della messa in cigs
I criteri concordati per l’accesso agli ammortizzatori sociali sono:
– Pensionabilità
– Volontarietà
– Criteri ex art. 5 l. 223/91 ( che si riferiscono in maniera paritetica alla situazione tecnico organizzativa, ai carichi familiari e all’anzianità aziendale.)

Vorremmo confermare che, esclusa la procedura di mobilità aperta dall’Azienda, tutte le rimanenti condizioni, compresa la cigs, sono frutto della trattativa svolta dalle OO.SS. e dalle RSU.

La votazione di tale assemblea ha riconfermato il mandato con 42 voti favorevoli, 4 astenuti, 0 contrari, comprendenti la stragrande maggioranza dei 35 lavoratori interessati.

Pertanto le OO.SS., a fronte della difficile situazione dei lavoratori coinvolti, ritengono positivo l’accordo siglato e lo riconfermano.

Le Segreterie
(FILCTEM CGIL-FEMCA CISL-UILCEM UIL)

Genova, 2 agosto 2010

Tessili: il 95% dei lavoratori approvano i contratti

La soddisfazione di Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uilta-Uil Proprio oggi a Milano i direttivi nazionali di Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uilta-Uil – a conclusione del percorso di consultazione svolto in tutti i posti di lavoro – hanno approvato le ipotesi di accordo per il rinnovo dei contratti della filiera tessile, abbigliamento, calzaturiero, pelletteria e settori vari.
La consultazione ha coinvolto circa 500.000 lavoratori e ha registrato una straordinaria adesione ai contenuti dei contratti che ha sfiorato il 95% dei lavoratori coinvolti.
Come si ricorderà, gli aumenti salariali nel triennio 2010-2013 prevedono un aumento medio complessivo di 102 euro.
Di rilievo il miglioramento delle normative: dal rafforzamento del diritto alla conservazione del posto di lavoro per i lavoratori affetti da gravi patologie, al miglioramento della previdenza integrativa; dall’introduzione – è la prima volta – dell’elemento di garanzia retributiva per i lavoratori privi della contrattazione di 2° livello, all’apertura di un percorso di innovazione del sistema degli inquadramenti professionali; dalla sessione annuale di confronto sulla politica industriale all’introduzione di una negoziazione di anticipo sulle flessibilità degli orari di lavoro.
Ora, “sulla scorta dei risultati ottenuti – conclude la nota unitaria dei direttivi nazionali – vanno rapidamente rinnovati i contratti ancora aperti per gli artigiani, i retifici, gli ombrelli e quello con Uniontessile Confapi”.

Roma, 9 luglio 2010

Filctem Cgil e Uilcem Uil su Face Laboratori Farmaceutici

Nota stampa. Face: la perdita di 39 posti di lavoro rappresenta sempre un evento tragico per lavoratori e famiglie. La trattativa e’ stata sempre seguita dalle OO.SS. e discussa con i lavoratori.

In riferimento all’articolo pubblicato in data 3 luglio 2010 sul vostro giornale, riguardante la società FACE, le scriventi Organizzazioni Sindacali vogliono precisare quanto segue.

La FACE ha chiuso il reparto produzione a seguito della perdita della commessa di Novartis Consumer Healt e ha mantenuto le attività legate alla gestione dei propri prodotti. Tale situazione ha generato un esubero di 39 dipendenti su un totale di 53.

E’ purtroppo evidente che qualsiasi trattativa sindacale che affronti tali problematiche risulti drammatica per i lavoratori che vengono coinvolti in pesanti processi di ristrutturazione aziendale.

Le scriventi OO.SS., dopo lunga e faticosa trattativa con l’azienda, hanno concordato l’attivazione della cassa integrazione straordinaria per un anno con pagamento anticipato e contemporaneamente l’apertura della procedura di mobilità per fare in modo che, una volta terminata la cassa integrazione, i lavoratori possano accedere anche a questo ammortizzatore sociale ed alle indennità ad esso collegate.

L’accordo prevede inoltre il pagamento da parte dell’azienda di una mensilità aggiuntiva a coloro che, a fine cassa integrazione, non troveranno ricollocazione ed entreranno in mobilità.

A tutti i lavoratori verrà altresì erogata una somma di 1500 euro netti in aggiunta ai trattamenti sopra esposti.

Vogliamo precisare che la trattativa è stata costantemente discussa con i lavoratori e, infine, approvata all’unanimità dagli stessi.

Le precisazioni sui contenuti dell’accordo che abbiamo voluto evidenziare non costituiscono per le scriventi OO.SS. alcun trofeo da esibire perché la perdita di 39 posti di lavoro rappresenta sempre un evento tragico per i lavoratori e le loro famiglie.

Come già detto personalmente a ciascuno di loro, le scriventi OO.SS. sono e saranno a disposizione dei lavoratori per affrontare questa difficile situazione.

Le Segreterie
FILCTEM CGIL – UILCEM UIL

Genova, 7 luglio 2010