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Dieci, cento, mille solidarietà

Era il 18 novembre 1973 quando una nave della cooperativa marinara ‘Garibaldi’ partì dal Porto di Genova, per attraccare il 12 gennaio 1974 al Porto vietnamita di Hai-Phong.

Il viaggio intrapreso dalla Australe era diverso da tutti quelli compiuti sino ad allora: quella volta la nave era carica di aiuti in favore di un popolo, quello vietnamita, devastato dalla lunga guerra iniziata nel 1964 e da una sofferta lotta per la conquista della propria indipendenza. Furono i lavoratori genovesi, in particolare i portuali, ad avviare l’iniziativa e a caricare la Australe di beni di prima necessità, farmaci e ogni genere di beni per aiutare una popolazione stremata e rinnovare in quella circostanza una antica tradizione di solidarietà e internazionalismo alimentata dalle profonde radici di cultura operaia.

L’episodio, più volte rievocato, rappresenta la testimonianza forse più concreta, appariscente e altamente simbolica dell’impegno profuso da larghe componenti della società italiana durante gli undici anni di conflitto nel Vietnam. Un intero vapore, noleggiato e caricato di medicine e viveri interamente organizzato dalla classe lavoratrice per sostenere le vittime di una guerra dall’altra parte del mondo. Una guerra che, come racconta un allora operaio siderurgico alla SIAC in un’intervista «non era una cosa che riguardava altri, riguardava noi: e riguardava noi perché la pensavamo così».

Nella sua semplicità, è un’affermazione che rimanda immediatamente al nesso responsabilità-solidarietà: è estremamente rilevatrice di quel senso di partecipazione ai destini comuni – con piena coscienza e responsabilità – che è insieme tratto politico generale e (come vedremo più avanti) peculiarità generazionale. I legami coesivi, quel senso di interdipendenza e di solidità sociale che è alla radice della solidarietà del mondo del lavoro, sono infatti in questo 1973 patrimonio ancora ben saldo e patrimonio comune.

Sebbene, lo sappiamo ora, sia ormai imminente in questa metà degli anni settanta l’avvio di quella metamorfosi globale del lavoro – del lavoro che conoscevamo sino a 30-40 anni fa – che implicherà anche la caduta di quei legami sociali cui sono strettamente connesse l’idea e la pratica di solidarietà, disarticolandone gli istituti nati dalle lotte e dalle rivendicazioni.

Sembra ora, il termine solidarietà, appartenere al catalogo delle parole scomparse, un lemma destinato a immergersi (come è stato altre volte nel corso della storia) o a slittare di significato, indice di una mutata percezione della realtà e di una diversa scelta, estremamente politica, nel campo dei valori. Espressioni come solidarietà, eguaglianza, fratellanza, collettivo sono praticamente uscite di scena o ridimensionate a luoghi comuni, privi di quella operatività, di quell’aggancio al presente che ne svuota fatalmente il significato.

 

2. Cartolina con annullo filatelico commemorativa dell’impresa dell’Australe, 17 novembre 1973 – 14 gennaio 1974. Archivio Associazione Italia-Vietnam, Comitato ligure

L’eclisse della solidarietà in realtà non è un fenomeno odierno, viene da lontano. Un esule dalla dittatura cilena come Luis Sepulveda – scrittore e artista organico al grande progetto politico di Salvator Allende – ammoniva già nel 1995 che «oggi, solamente nominare la parola solidarietà diventa una azione sovversiva». Sono passati trenta anni e sembra ancor più necessario, adesso, soffermarci a riflettere su questo valore, iniziando dal termine stesso, dalla parola solidarietà, che nella definizione attribuita dalle scienze sociali è «quel rapporto di fratellanza e di reciproco sostegno che collega i singoli componenti di una collettività sulla base del sentimento di comune appartenenza ad essa, e di condivisione di un’identità collettiva, con comuni interessi e finalità da perseguire».
Un concetto che porta con sé necessariamente senso di responsabilità e dovere di impegno concreto, come concreta fu, esattamente cinquanta anni fa, la partenza del carico di aiuti alla volta del Vietnam, vero coagulo di culture ed esperienze di solidarietà che vale la pena di scomporre e ricomporre, per stimolare anche a una lettura più complessa della semplice rievocazione dell’episodio.

3. Il mercantile Australe sotto carico nel porto di Genova, novembre 1973. Archivio Associazione Italia-Vietnam, Comitato ligure

Quindi, quante e quali culture di solidarietà si incrociano e addensano a bordo dell’Australe e sulle banchine portuali genovesi in quel novembre 1973?

Un’occhiata di partenza alla stiva può essere rivelatrice. La “nave dell’amicizia” trasportava beni di ogni genere destinati al sostegno e allo sviluppo del Vietnam: così le macchine tessili sostituivano quelle perse a causa dei bombardamenti, l’attrezzatura di una fabbrica per la costruzione di scatole fornita dalla Cgil e la fornace di mattoni data dall’Intercoop sostituivano analoghi impianti rasi al suolo. Mezzi meccanici, trattori, macchine e prodotti della manifattura, sementi e prodotti finiti, attrezzature per la pesca, una cinepresa (!), aule scolastiche e abitazioni per la popolazione. Medicinali, strumenti medici, piccoli trattori da risaie: beni di grande valore valutati in un miliardo di lire, parte preziosa tanto quanto quelli immateriali come la solidarietà.

I mezzi e le casse imbarcate grazie al lavoro gratuito dei lavoratori portuali e affluite con i mezzi del sindacato e delle organizzazioni riportano alcune delle provenienze degli aiuti imbarcati. Altre provenienze si possono rintracciare nei periodici dell’epoca: a Bologna si fa una mostra in piazza Maggiore che rendiconta l’impresa emiliana, quanto raccolto è enumerato dal sindaco e benedetto dall’arcivescovo.

Materiali che si uniscono a quell’«aiuto appassionato in termini di dibattito politico, di costruzione della solidarietà a livello delle coscienze, negli anni in cui è nata la ‘generazione Vietnam’, come sottolinea un articolo dell’«Unità» nelle settimane precedenti alla partenza. Aiuti materiali e morali che trovano un simbolo nel sangue versato dalla popolazione nel corso di una tra le più vaste e partecipate campagne di donazione di plasma sin qui realizzate. Forse si tratta dell’azione di solidarietà con maggiori implicazioni personali e morali: ci si priva del proprio sangue a testimoniare quasi un risarcimento simbolico di quanto tolto da quella che continua ad essere una nazione nostra alleata nella Nato.

4. Manifesto della campagna di raccolta plasma per il Vietnam a Genova, 1973. Archivio fotografico Associazione Italia-Vietnam, Comitato ligure

In questa enorme raccolta di materiali, troviamo rappresentata l’intera cooperazione agroalimentare, edilizia e della distribuzione ligure, toscana e padana. Attraverso l’azione della cooperazione economica, tocchiamo qui con mano una prima forma (prima anche in senso storico, data la nascita antecedente all’Unità d’Italia). La solidarietà mutua, quella teorizzata e praticata da più di un secolo attorno all’emblema delle mani intrecciate, il simbolo che ricorre negli stendardi delle società di mutuo soccorso e delle cooperative da queste promosse e incentivate. La solidarietà fondata sul mutuo aiuto, garantito dal patto sociale tra simili, sulla auto-organizzazione e sulla pratica costante e regolamentata del volontariato, sull’erogazione di servizi indispensabili alla comunità di operai/ contadini/ artigiani e alle loro famiglie.

Parliamo insomma del primo embrionale sistema di welfare, in cui il discorso solidale è pienamente fisiologico alle organizzazioni, il fulcro della propria azione. Tra ‘800 e ‘900 le società operaie, laiche e cattoliche, contribuiscono con convinzione alla costruzione e alla sedimentazione del senso di responsabilità e dei doveri di reciprocità, in cui esse declinano la propria azione solidale a beneficio degli associati.

5. Riproduzione dello stendardo della Compagnia per lo sbarco e imbarco dei carboni minerali nel porto di Genova, una delle più antiche cooperative di lavoro genovesi. Archivio fotografico Ufficio Stampa e Relazioni Esterne Cgil Genova e Liguria, scheda 12064

È un elemento importante, ma non è il solo. Perché questo impegnativo carico è infatti sospinto da una solidarietà più ampia ed estensiva di quella cooperativa che pure è il pane quotidiano della CULMV, la Compagnia unica lavoratori merci varie, erede delle cooperative di lavoro primonovecentesche del porto di Genova.

Sulle calate dello scalo genovese si tramanda infatti una solidarietà internazionale, facilitata dal mestiere del lavoratore portuale, che opera quotidianamente sulle navi di ogni Paese ed è fisiologicamente sensibile e aperto alle azioni di mutuo sostegno e fratellanza internazionale, come esplicita ad esempio una pubblicazione della FILP-CGIL, che ricorda i rapporti con le organizzazioni sindacali di Marsiglia, Odessa, il boicottaggio delle navi greche, spagnole e cilene ai tempi delle rispettive dittature militari.

6. Visita della delegazione sindacale del Vietnam del Nord alla Camera del Lavoro di Genova, 17 novembre 1972. Archivio fotografico Ufficio Stampa e Relazioni Esterne Cgil Genova e Liguria, scheda 799

I lavoratori portuali, così come i metalmeccanici, oltre ad essere schierati in prima fila sul fronte della solidarietà, sono in quegli anni protagonisti, infatti, di una azione poco studiata in realtà ma molto fitta – come dimostra la documentazione conservata negli archivi della Camera del Lavoro genovese – sul fronte delle relazioni internazionali: con le centrali sindacali del Portogallo, del Cile, della Ddr tramite le città industriali della Turingia, dell’Urss tramite il porto di Odessa. E naturalmente con il Vietnam.

Il 17 novembre 1972, invitata dal comitato locale Italia-Vietnam, dalla Camera del Lavoro e dalle organizzazioni del lavoro portuale, giungeva a Genova la delegazione sindacale del Vietnam del Nord, composta da Le Bui, membro del Consiglio centrale dei sindacati, Ngujen Kim Hung e Le Dinh Vihn.

La delegazione nelle settimane successive toccherà molte altre città italiane, chiudendo a Milano con il Segretario Fiom Bruno Trentin lo sciopero generale unitario dei metalmeccanici del 22 novembre. Pochi giorni dopo, Le Bui sarà al Teatro Brancaccio di Roma insieme al Segretario generale Cgil Luciano Lama, a chiusura del “Mese di solidarietà con il Vietnam”.

Quella dei lavoratori portuali è poi una delle categorie più esposte alle dinamiche internazionali: la tensione in Medio Oriente nel 1973 a seguito della guerra dello Yom Kippur comporta una importante contrazione degli scambi, che si ripercuote sul piano occupazionale. Si ricordano – lo ricordano dirigenti portuali come Paride Batini, Amanzio Pezzolo, Danilo Oliva ed altri testimoni – i boicottaggi delle navi cilene all’avvento della dittatura di Pinochet e delle navi Usa, ma soprattutto la continua circolazione di informazioni a tutti i livelli.

7. Visita della delegazione sindacale del Vietnam del Nord alle organizzazioni portuali di Genova, 17 novembre 1972. Archivio fotografico Centro ligure di storia sociale, fondo Camera del Lavoro di Genova, scheda 928

Il porto di Genova, inoltre, è già stato al centro, nella storia, di episodi simili. Si ricorda spesso, a ragione, l’episodio dell’Amilcare Cipriani, il piroscafo della Cooperativa di navigazione ‘Garibaldi’ di Giuseppe Giulietti (la stessa dell’Australe) che fu allestito nel febbraio 1922 dai socialisti e comunisti genovesi per sostenere la popolazione russa colpita da guerra civile e carestia. Una iniziativa che era il tornasole dei legami formatisi intorno all’organizzazione del lavoro in porto e dell’impegno delle amministrazioni locali elette grazie all’ apporto operaio.

Si ricorda meno un altro episodio, avvenuto 30 anni dopo e direttamente speculare all’impresa della Cipriani: quello del Timiriazev, il piroscafo inviato dalle organizzazioni sindacali e dalle cooperative sovietiche per portare aiuto alle popolazioni del Polesine devastato, che all’alba del 23 dicembre 1951 sbarcava a Genova salutato dalle gru che ruotano su sé stesse e da migliaia di lavoratori del porto e delle fabbriche genovesi.  Gillo Pontecorvo ne trasse il film La missione del Timiriazev (1952).

Anche solo guardando agli attori coinvolti (il Pci, l’Urss, una Cgil negli anni cinquanta ancora allineata politicamente, le cooperative emiliane e quelle sovietiche, lo stesso regista engagé Pontecorvo) ci accorgiamo di imbatterci in un altro grande filone che alimenterà venti anni dopo anche le stive e la tolda dell’Australe.

8. Giuseppe Di Vittorio (al centro) in visita presso i cantieri navali Ansaldo di Sestri Ponente durante la costruzione di una turbocisterna per la cooperativa ‘Garibaldi’ di Giuseppe Giulietti (4° da sx). Archivio fotografico Ufficio Stampa e Relazioni Esterne Cgil Genova e Liguria, scheda 3591

Quello della solidarietà internazionalista, il massimo grado di allargamento possibile dei confini della solidarietà, che prima ancora di essere riletta nel contesto della Guerra Fredda e del processo di decolonizzazione in Africa come in Oriente e America Latina, affondava le sue radici nelle culture mazziniane, garibaldine, anarco-sindacaliste e socialiste che si richiamavano alle Internazionali marxiste dei lavoratori.

Negli anni sessanta-settanta diventa più difficile attribuirle squisitamente connotati di classe o di fede, perché in realtà gli stimoli provenienti dallo scenario internazionale e i suoi riflessi nella già complessa situazione italiana venivano amplificati per la prima volta dai mass media a tutti i livelli, estendono le mobilitazioni ad altre componenti sociali, in maniera trasversale ma senz’altro connotate da una marcata e visibile presenza giovanile.

Si tratta di una generazione – abbondantemente studiata soprattutto nella letteratura e nelle iniziative sul Sessantotto e l’Autunno caldo – maturata politicamente nel tardo dopoguerra, che si identifica tanto nei giovani americani mandati in guerra quanto nei coetanei difensori vietnamiti, pur attraverso la lente deformata dell’antiamericanismo e le contraddizioni ben rilevate, a trenta anni dal ’68, dallo storico Alessandro Portelli in Giovani prima della rivolta.

È la generazione protagonista di una nuova solidarietà militante che non è chiaramente solo prerogativa giovanile, ma è questa la ‘generazione Vietnam’, che dilata e amplifica, attualizzandoli, i termini di solidarietà e fratellanza grazie ai nuovi media e alla creatività.

9. Corteo in via XX Settembre nel corso della manifestazione a Genova per la pace in Vietnam, 26 maggio 1967. Archivio fotografico Ufficio Stampa e Relazioni Esterne Cgil Genova e Liguria, scheda 0093

Giovani che condividono un’identità collettiva, interclassista, cementata nelle lotte e nelle occupazioni di scuole e università e maturata in occasioni straordinarie, come l’intervento in massa a Firenze nel 1966 e poi Genova: del «nostro Vietnam» parlano le cronache dell’alluvione 1970. Ricordiamo che in gran parte si tratta di studenti e universitari che stanno entrando o sono entrati da poco nel mondo del lavoro. La Compagnia Unica in quei mesi è anch’essa al centro – così come le fabbriche – di un consistente ricambio generazionale che favorisce l’emersione nei luoghi di lavoro di nuovi soggetti politici e forme organizzative.

Oltre alla prospettiva internazionale, si allarga lo sguardo ai nostri tanti Vietnam (il film di Ettore Scola Trevico-Torino, viaggio nel Fiat-Nam esce nel 1973). Si guarda alle condizioni dei lavoratori meridionali e delle loro famiglie costrette in abituri nel centro storico e nei quartieri industriali, all’impatto dell’organizzazione tayloristica del lavoro e la sua nocività fisica e psicologica, alle tante diseguaglianze, alle prime conseguenze ambientali dell’urbanizzazione e dell’industrializzazione nostrane, etc.

Soprattutto tra i soggetti più giovani è percepibile quanto si incrocino, in questa azione congiunta e massiccia di solidarietà e in questa richiesta di pace, le due grandi culture universalistiche: quella variamente articolata della laicità e quella confessionale. Proprio a Genova abbiamo le straordinarie esperienze comunitarie di Oregina – padre Agostino Zerbinati fa parte del comitato Italia-Vietnam – poi don Andrea Gallo e la comunità del Carmine e di San Benedetto – in cui convergono molte delle azioni di solidarietà del dissenso cattolico e del comunitarismo cristiano di base.

Molti dei partecipanti a questa come ad altre numerosissime manifestazioni e iniziative, trasferiranno nell’impegno sociale, nel sindacato, nella cooperazione sociale e internazionale la tensione a quell’utopia necessaria che il giurista Stefano Rodotà, in uno dei suoi ultimi libri, definisce come complemento all’idea di solidarietà.

10. Un’altra immagine delle manifestazioni a Genova per la pace in Vietnam del 26 maggio 1967: lavoratori in piazza Verdi durante il comizio del Segretario Cgil Vittorio Foa. Archivio fotografico Ufficio Stampa e Relazioni Esterne Cgil Genova e Liguria, scheda 0090

Il punto di convergenza delle tante anime della solidarietà evangelica, dell’antimilitarismo e del pacifismo, può essere individuato nella marcia della pace di Danilo Dolci, che si snoda per la penisola per quasi un mese nel novembre 1967, l’anno del Vietnam aperto dall’offensiva Usa nel Delta del Mekong e chiuso dalla grande manifestazione del 21 ottobre al Lincoln Memorial di Washington e dalle centinaia di iniziative contro la guerra dell’autunno-inverno in Italia e tutta Europa.

La marcia dal Nord e dal Sud per il Vietnam – da cui Franco Taviani realizza il film militante che esce nel 1968, che dà voce alle storie di quattro giovani di ogni estrazione che vi prendono parte – tocca anche Marzabotto, «il nostro Vietnam di cent’anni prima», come recita la voce fuori campo in un docufilm che contiene continui richiami alla Resistenza contro il nazifascismo del 1944-45 (i partigiani vietnamiti, Bella Ciao). Si disegna quindi anche una ideale continuità di quella lotta unitaria, la Resistenza, con la lotta di stretta attualità contro tutte le dittature: in Spagna, Grecia e più tardi Cile, Portogallo e nei molti fronti internazionali che segnano il decennio, incluso il Medio Oriente. Tutti i Vietnam del mondo, quelli esterni e quelli interni, rappresentati nel celebre slogan Dieci cento mille Vietnam.


11-12. Articoli tratti da «Unità Operaia», febbraio 1972. Archivio storico Camera del Lavoro di Genova. Integrazione, serie Volantini e riviste (1968-1972), b. 1

La guerra del Vietnam (ma più in generale il tema della Pace) diventa punto di emersione, incontro e convergenza con mondi tra loro politicamente distanti – la spiritualità cristiano-sociale, la sinistra marxista ortodossa ed eterodossa, i movimenti per la pace e l’autodeterminazione dei popoli, gli ultimi eredi dell’azionismo e della cultura liberal-socialista, i tanti esponenti del mondo delle arti e dell’impegno sociale. E naturalmente del mondo del lavoro, infine, che tutte queste traiettorie contiene e amplifica, data la centralità del lavoro nell’epoca industriale che abbiamo alle spalle e come naturale punto di confluenza ed emersione delle culture della solidarietà che abbiamo visto sinora.La solidarietà del lavoro non gode, non può godere ovviamente di una autonomia specifica, benché il mestiere, come quello portuale, possa vantare una tradizione consolidata. La detiene invece, e lo dimostra in tutte le occasioni, la solidarietà della sua rappresentanza.

Vediamo infatti saldarsi nei luoghi di lavoro un comune sentire, fondato su quello che Luciano Lama definiva un affratellamento nel comizio di Firenze in occasione del Primo Maggio 1974, aperto significativamente dalle rappresentanze vietnamite e cilene e che rappresenta una sorta di epilogo di un decennio di attività del sindacato nazionale, delle camere del lavoro territoriali e delle federazioni di categoria a sostegno della causa vietnamita. Un impegno, coerente con la propria politica internazionale, iniziato nel 1965 dalla Cgil con una campagna permanente di sottoscrizione, l’accoglienza di delegazioni sindacali e l’organizzazione delle tappe e degli incontri con i lavoratori delle fabbriche e dei porti, innumerevoli manifestazioni e iniziative di documentazione e controinformazione, appelli, proteste, costruzione e veicolazione di pensiero.

Nel gennaio del 1974 il Consiglio generale della Cgil dava mandato alla Segreteria di attivarsi con la Federazione sindacale vietnamita per la fondazione di una Casa della cultura e dell’amicizia proprio ad Hai-Phong, proposito che l’evoluzione del conflitto dopo gli accordi di Parigi farà poi tramontare, ma che fa riflettere quanto alla sempiterna funzione della cultura quale ponte e come cemento della amicizia tra i popoli.

13. Il Segretario generale CGIL Luciano Lama nel corso di un comizio nel 1971. Archivio storico fotografico Confederazione Generale Italiana del Lavoro-CGIL

Nel 1974 si era costituito da poco il sindacato unitario e Lama durante la celebrazione della Festa del Lavoro si sentiva libero di parlare a nome di tutta la rappresentanza del lavoro: «Noi sentiamo con pari colleganza e affetto questo sentimento incondizionato di solidarietà nei confronti del popolo vietnamita, questa volontà di pace espressa da tutti i lavoratori».

È una volontà di pace che, a distanza di cinquanta anni da quei fatti, il sindacato non ha dimenticato.

14. Locandina del convegno genovese ’50 anni di solidarietà’ presso la Sala del Capitano del Popolo di Palazzo San Giorgio, 16 novembre 2023. Archivio fotografico Ufficio Stampa e Relazioni Esterne Cgil Genova e Liguria

Per approfondire

in biblioteca

Mariuccia Salvati, Solidarietà, Roma, Istituto dell’Enciclopedia Treccani 2023

Miguel Gotor, Generazione Settanta. Storia del decennio più lungo del secolo breve, Torino, Einaudi 2022

Stefano Rodotà, Solidarietà. Un’utopia necessaria, Roma-Bari, Laterza 2021

Simona Colarizi, Un paese in movimento. L’Italia negli anni Sessanta e Settanta, Roma-Bari, Laterza 2019

Fabrizio Loreto, Il sindacato nella città ferita. Storia della Camera del lavoro di Genova negli anni Sessanta e Settanta, Roma, Ediesse 2016

Ilaria Romeo (a cura di), I segretari della Cgil: da Luciano Lama a Bruno Trentin, Roma, Ministero per i beni e le attività culturali – Direzione generale per gli archivi 2013

Donatella Alfonso e Luca Borzani, Genova, il ’68: una città negli anni della contestazione, Genova, Fratelli Frilli 2008

Donata Bonometti e Luciano Sossai, Rotta: 17° parallelo. Dal porto di Genova una nave carica di pace. Destinazione Viet Nam, Genova, Erga 2008

Mario Bagnasco e Vittorio Gaglione, Come eravamo. Riflessioni storiche e sindacali dei lavoratori portuali di Genova della Filp-Cgil, Genova, Società Editoriale Sampierdarenese-Ses, 2007

Elena Tramelli, Nero fumo. Storie di camalli, Genova, Sagep 2003 

Paolo Ghione e Marco Grispigni (a cura di), Giovani prima della rivolta, Roma, Manifestolibri 1998

Paride Batini, L’occasionale. Storia di un porto e della sua gente, Genova, Marietti 1991

Sidney Tarrow, Democrazia e disordine. Movimenti di protesta e politica in Italia (1965-1975), Roma-Bari, Laterza 1990

in archivio

Archivio storico Camera del Lavoro di Genova
All’interno dei fondi sindacali conservati presso l’Archivio storico del Comune di Genova (serie Integrazione) sono conservati carteggi, opuscoli, volantini e riviste che documentano manifestazioni di solidarietà e l’impegno del mondo del lavoro genovese contro la guerra in Vietnam. Alcune delle immagini pubblicate provengono dall’Archivio storico fotografico dell’Ufficio Stampa e Relazioni Esterne della CdLM (Camera del Lavoro Metropolitana di Genova); i manifesti dal fondo conservato presso l’Archivio storico comunale.

Archivio storico CGIL
La documentazione sulle relazioni diplomatiche e sulle iniziative a sostegno della popolazione vietnamita del sindacato nazionale conservata nei fondi dell’Archivio storico della Confederazione generale italiana del Lavoro è reperibile attraverso gli strumenti di ricerca: Confederazione generale italiana del lavoro. Inventario dell’Archivio storico (1958-1969), a cura di Teresa Corridori e Gianni Venditti, Roma, Ministero per i beni e le attività culturali – Direzione generale per gli archivi, 2008. Confederazione generale italiana del lavoro. Inventario dell’Archivio storico (1970-1986), a cura di Teresa Corridori, Ilaria Romeo, Gianni Venditti, Roma, Ministero per i beni e le attività culturali – Direzione generale per gli archivi, 2011.

Archivio Associazione Italia-Vietnam
L’archivio del Comitato ligure dell’associazione Italia-Vietnam, conservato presso il Circolo ‘Luciano Sossai’ nei locali della Compagnia Unica Lavoratori Merci Varie del Porto di Genova, conserva fotografie, manifesti e locandine, corrispondenza e materiale a stampa dagli anni Sessanta. Si ringrazia il presidente Mauro Cotogno per la concessione delle immagini riprodotte.

in videoteca

Archivio dei Movimenti
LA NAVE DELL’AMICIZIA. UN’AVVENTURA DESTINAZIONE HAI PHONG (2023) Regia e montaggio: Roberto Rossini. Da un’idea di Alice De Albis, voce narrante di Adriano Silingardi. Durata: 00:12:18
Video YouTube

L’Associazione per un Archivio dei Movimenti di Genova conserva manifesti, volantini e documentazione a stampa sull’attività dei movimenti politici e sociali contro la guerra nel Vietnam. Il documentario La nave dell’amicizia, accessibile dal Canale YouTube e realizzato con i materiali presenti in archivio, è risultato vincitore della menzione per i video presentati all’edizione 2023 del festival Archivissima.  

Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico
DAL NORD E DAL SUD PER IL VIETNAM (1968)
Regia: Franco Taviani. Durata: 00:22:00
Scheda integrale
Video YouTube

Il film è la cronaca di una singolare manifestazione, rispetto alle tante che si svolgono in Italia in appoggio alla lotta del Vietnam per la pace e l’indipendenza: una marcia iniziata a Milano il 4 novembre 1967 da novemila persone, organizzata, tra gli altri, da Danilo Dolci, dal pittore Ernesto Treccani e dal professore Rodolfo Margaria. La marcia è poi proseguita per venticinque giorni attraverso tutta l’Italia e si è conclusa a Roma il 29 novembre.

LA MISSIONE DEL TIMIRIAZEV (1952)
Regia: Gillo Pontecorvo. Durata: 00:24:00
Scheda integrale
Video YouTube

Cronaca dell’alluvione che colpì il Polesine nel 1951. Il documentario si apre con l’arrivo della nave carica di aiuti sovietici nel porto di Genova, salutata dalle gru in movimento e dalla folla di lavoratori portuali e di famiglie genovesi. Giuseppe Di Vittorio, Maria Maddalena Rossi, presidente dell’Udi, Grazia Verenin, segretario della Lega Coop, salgono a bordo per accogliere i rappresentanti sovietici: Vladimir Berezin e Zinaida Lebedeva, membro dell’Unione delle donne sovietiche.

i documenti

Immagine di copertina:
1. Corteo in piazza De Ferrari nel corso della manifestazione a Genova per la pace in Vietnam, 26 maggio 1967. Archivio fotografico Ufficio Stampa e Relazioni Esterne Cgil Genova e Liguria, scheda 0089

Video: Giovanni (Gianni) Donnini, la nave dell’amicizia da Genova ad Haiphong. Estratto dall’intervista del 14 marzo 2023 svolta nell’ambito del progetto “Storia e Memoria”, a cura dell’Ufficio Stampa Cgil Genova e Liguria

2. Cartolina con annullo filatelico commemorativa dell’impresa dell’Australe, 14 gennaio 1974. Archivio Associazione Italia-Vietnam, Comitato ligure

3. Il mercantile Australe sotto carico nel porto di Genova, novembre 1973. Archivio Associazione Italia-Vietnam, Comitato ligure (si ringrazia Mauro Cotogno per la gentile concessione)

4. Manifesto della campagna di raccolta plasma per il Vietnam a Genova, 1973. Archivio fotografico Associazione Italia-Vietnam, Comitato ligure (si ringrazia Mauro Cotogno per la gentile concessione)

5. Riproduzione dello stendardo della Compagnia per lo sbarco e imbarco dei carboni minerali nel porto di Genova, una delle più antiche cooperative di lavoro genovesi. Archivio fotografico Ufficio Stampa e Relazioni Esterne Cgil Genova e Liguria, scheda 12064

6. Visita della delegazione sindacale del Vietnam del Nord alla Camera del Lavoro di Genova, 17 novembre 1972. Archivio fotografico Ufficio Stampa e Relazioni Esterne Cgil Genova e Liguria, scheda 799

7. Visita della delegazione sindacale del Vietnam del Nord alle organizzazioni portuali di Genova, 17 novembre 1972. Archivio fotografico Centro ligure di storia sociale, fondo Camera del Lavoro di Genova, scheda 928

8. Giuseppe Di Vittorio (al centro) in visita presso i cantieri navali Ansaldo di Sestri Ponente durante la costruzione di una turbocisterna per la cooperativa ‘Garibaldi’ di Giuseppe Giulietti (4° da sx). Archivio fotografico Ufficio Stampa e Relazioni Esterne Cgil Genova e Liguria, scheda 3591

9. Corteo in via XX Settembre nel corso della manifestazione a Genova per la pace in Vietnam, 26 maggio 1967. Archivio fotografico Ufficio Stampa e Relazioni Esterne Cgil Genova e Liguria, scheda 0093

10. Un’altra immagine delle manifestazioni a Genova per la pace in Vietnam del 26 maggio 1967: lavoratori in piazza Verdi durante il comizio del Segretario Cgil Vittorio Foa. Archivio fotografico Ufficio Stampa e Relazioni Esterne Cgil Genova e Liguria, scheda 0090

11-12. Articoli tratti da «Unità Operaia», febbraio 1972. Archivio storico Camera del Lavoro di Genova. Integrazione, serie Volantini e riviste (1968-1972), b. 1

13. Il Segretario generale CGIL Luciano Lama nel corso di un comizio nel 1971. Archivio storico fotografico Confederazione Generale Italiana del Lavoro-CGIL (si ringrazia Ilaria Romeo per la gentile concessione) 

14. Locandina del convegno genovese ’50 anni di solidarietà’ presso la Sala del Capitano del Popolo di Palazzo San Giorgio, 16 novembre 2023. Archivio fotografico Ufficio Stampa e Relazioni Esterne Cgil Genova e Liguria